cronaca

Black bloc condannato a 11 anni di carcere arrestato in Bretagna
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La giustizia francese ha rimesso in libertà Vincenzo Vecchi, esponente dell'area anarco-autonoma milanese, l'ultimo black bloc condannato definitivamente a 11 anni e mezzo di carcere, di cui l'Italia aveva chiesto l'estradizione. Vecchi è ritenuto tra i protagonisti delle devastazioni al G8 di Genova del 2001 ed era stato arrestato lo scorso 8 agosto in Bretagna dopo una latitanza cominciata nel luglio del 2012.

Vecchi era stato condannato,
con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Il 23 agosto scorso la Corte di Appello di Rennes non aveva concesso l'immediata estradizione di Vecchi, chiedendo alle autorità italiane di fornire, appunto entro il 10 ottobre, un supplemento di informazioni relativo ai due mandati di arresto europei che erano stati emanati nei confronti di Vecchi.

Il 27 settembre scorso
la Corte d'appello di Rennes aveva respinto la richiesta di scarcerazione che era stata presentata dall'italiano. Gli avvocati di Vecchi, che avevano presentato la richiesta di rilascio lo scorso 22 agosto, chiedevano che fossero concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Nell'udienza del 14 ottobre scorso, i suoi legali, tra cui l'italiano Eugenio Losco, avevano quindi presentato una memoria ai giudici francesi per fermare l'estradizione. In attesa di conoscere il contenuto del provvedimento, si può ipotizzare che siano state accolte le istanze della difesa. "Avevamo sostenuto anzitutto l'inesattezza della procedura seguita perché l'ordine di cattura europeo (Mae), in quanto entrato in vigore nel 2005, non è applicabile a fatti che si sono svolti in procedenza. Andava applicata la procedura che si adopera per gli Stati non europei", spiega Losco.

"Inoltre avevamo sottolineato il problema della 'doppia incriminazione' nel senso che in Francia non esiste il reato di devastazione e saccheggio e questo influenza il principio di proporzionalità della pena. Nella memoria, avevamo fatto riferimento anche al caso dei 'No Expo' che hanno partecipato agli scontri del primo maggio per i quali la Grecia ha rifiutato l'estradizione, anche in considerazione del fatto che nel diritto ellenico non esiste il reato di devastazione e saccheggio. In Grecia, sono stati condannati a due anni e mezzo, una pena ben piu' bassa di quella che gli sarebbe stata inflitta in Italia", ha concluso il legale del black bloc.

A Rennes in questi mesi diverse persone si erano mobilitate,
costituendo anche il comitato 'Soutien Vincenzo', contro la possibilità che Vecchi fosse estradato. La Francia aveva chiesto, nelle settimane scorse, informazioni all'Italia anche sulle condizioni carcerarie a cui sarebbe sottoposto Vecchi nel caso di consegna

"Secondo una pessima tradizione
iniziata negli anni del terrorismo rosso, la Francia si è confermata un autentico paradiso per i latitanti dell'eversione rimettendo in libertà Vincenzo Vecchi, il black bloc che da anni viveva in clandestinità e che deve scontare una pesante condanna per le devastazioni al G8 di Genova. Negando l'estradizione, la giustizia francese ha dato un altro schiaffo, l'ennesimo, all'Italia", ha dichiarato Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.