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Dall'inchiesta della Guardia di Finanza alle reazioni politiche
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“Il reddito di cittadinanza è una forma di assistenzialismo fine a sé stessa che favorisce i cosiddetti 'furbetti', il lavoro nero, che ha risolto la vita solo ai navigator e va abolito immediatamente".

Sono le parole dell’assessore regionale al lavoro Gianni Berrino che commenta l’inchiesta della Guardia di Finanza di Genova che ha scoperto oltre 1500 indebite percezioni del reddito di cittadinanza in collaborazione con l’INPS, accertato l’illiceità di 1.532 domande. E a seguito della quale 12 milioni di euro di erogazioni sono state immediatamente interrotte (LEGGI QUI).

“Mi complimento con la GdF per l'ottimo lavoro: i nostri uffici sono sempre lieti di collaborare per quanto di competenza per ogni informazione - prosegue Berrino - Si tratta di un danno che, se non scoperto, avrebbe potuto essere ben più oneroso per le casse dell'Inps che fatica già a pagare le pensioni. Berrino aggiunge che il reddito di cittadinanza “va sostituito con un sussidio per chi, inabile al lavoro, vive in povertà: non può invece continuare ad essere una misura che supporta chi il lavoro lo rifiuta".

Anche dalla Lega arrivano molte voci critiche sul reddito di cittadinanza, commentando la notizia dell’inchiesta: in particolare il parlamentare Edoardo Rixi mette in evidenza un altro aspetto: “Bisogna fare chiarezza sui Caf che hanno avallato le pratiche. Bisogna fare chiarezza su un sistema sbagliato affinché un sostegno venga destinato a chi ha veramente bisogno per qualche mese, ma non può essere uno strumento di lavoro nero e di dissuasione al lavoro”.

Il comunicato della lega recita invece che "La Guardia di Finanza ha portato a termine un'importante operazione che ha permesso di scoprire più di 1500 extracomunitari, per la maggior parte del centro storico, che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza per un danno allo Stato di 3,5 milioni di euro, quasi 12 se si fosse arrivati all'erogazione per l'intero periodo. Inoltre il denaro sarebbe stato monetizzato, grazie all'aiuto di alcuni commercianti, e non usato per l'acquisto di beni di prima necessità. Sono numeri impressionanti che rendono necessario fare luce sul ruolo dei CAF e pensare al più presto a una riforma della misura di sostegno".