salute e medicina

Sull'ospedale di Erzelli ci saranno novità entro la fine dell'anno
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In un’intervista a tutto campo l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale risponde su tutti i grandi temi che riguardano il mondo sanitario, dalle fughe di medici e pazienti, alla situazione degli ospedali liguri e di quelli da realizzare, passando per le eccellenze della nostra regione.
Assessore Viale, è vero che sono raddoppiate le fughe sanitarie di liguri in altre regioni?
“C’è una mobilità passiva fisiologica, per esempio di chi abita ai confini e preferisce anche per comodità andare in Lombardia o in Toscana. Succede anche in Piemonte dove molti emigrano negli ospedali lombardi. Poi c’é una mobilità negativa di chi ritiene che si debba andare fuori perché pensa che in Liguria non ci sia una risposta sanitaria adeguata. Noi dobbiamo prenderci in carico queste persone e per mano accompagnarle dove nella nostra regione esiste la cura migliore. E le assicuro che esiste. I dipartimenti interaziendali servono anche a questo, cioè a far sì che i professionisti trovino i percorsi migliori per ogni paziente”.
La Corte dei Conti ha detto che la spesa sanitaria in Liguria è fuori controllo e il disavanzo non è stato azzerato, come avevate promesso.
“La Corte dei Conti ha un suo compito. Ma a valutare la qualità della spesa è il Ministero della Salute, attraverso i Lea, livelli essenziali di assistenza.
Siamo a livelli alti e ora che i sistemi di valutazione sono stati modificati e adeguati ai tempi, considerando anche la presenza degli anziani sul territorio, vedrà che avremo delle belle sorprese e saremo tra i migliori. Per quanto riguarda il disavanzo, ricordo che il giudizio di parifica rivela che non è stata parificata solo la cartolarizzazione del beni della Sanità cosa non fatta dalla precedente giunta dalla quale abbiamo anche ereditato un disavanzo di 98 milioni con cinque repubbliche, le Asl, che non dialogavano e non veniva valorizzata la professionalità. Alisa, l’Azienda sanitaria ligure, ha ridotto il disavanzo, non abbiamo chiuso un solo ospedale e anzi abbiamo aumentati i servizi sul territorio”.

Però c’è il flop dell’ospedale di Erzelli con il bando bloccato…
“Bloccato no, c’erano manifestazioni di interesse molto positive. Abbiamo proceduto ai sensi del codice appalti, ma non ci sono state adesioni. Contatteremo gli stake olders per rendere percorribile questa strada”.
Al privato certe materie non interessano. Forse chi avrebbe voluto gestire l’ospedale di Erzelli pensava soprattutto a un centro di alta specializzazione oncologica che, francamente sarebbe andato a cozzare con l’eccellenza oncologica del San Martino-Ist…
“ Noi intendiamo difendere il sistema della sanità pubblica ligure. Ho sentito interventi strampalati del Pd e dei Cinquestelle che mi accusano di non essere andata incontro a esigenze dei privati. Ma dove è la coerenza? Proprio loro che continuavano a denigrarli? Per noi è primario il sistema pubblico, rafforzato con partership private. I paletti ci vogliono.”
Quando si sapranno le novità su Erzelli?
“Entro l’anno”,
Che fine farà Villa Scassi?
“Resterà un ospedale di comunità, punto di riferimento di primo intervento…”
E il Galliera?
“Il Galliera ha un suo percorso che passa dal rinnovamento di un edificio vecchio, che non regge alle sfide.”
Sono emigrati a Milano e fuori Genova alcuni specialisti di eccellenza nel campo dei tumori e della neurologia. Brutto segno…
“Hanno fatto probabilmente le loro scelte professionali e alcuni anche personali. In ogni caso stanno arrivando nuove eccellenze come il neurofisiologo Villani, la dottoressa Agostini del centro sangue, il dottor Pariscenti direttore della chirurgia toracica, giovane pluripremiato, l’infettivologo Bassetti, nome molto conosciuto…..Poi riconferme con Friedman e Picciotto che sono diventati direttori.”
Si dice che , come prima per muoversi bene nell’ambiente della sanità occorreva la tessera del Pd oggi serve quella della Lega…
“Direi di no, anzi. Mai sentita questa cosa…Alisa, serve per dare un modello operativo che passa proprio attraverso questo coordinamento. Altri ci stanno guardando con interesse. E’ la costruzione di un modello ideale. Con cinque asl. Altri ne volevano una sola e questo avrebbe significato solo l’impoverimento del nostro territorio”.