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Sulle nuove regole di Forza Italia, comprese le primarie
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Intorno alle 18:30 è terminato il (primo) tavolo delle regole di Forza Italia sulla riforma dello Statuto. I due coordinatori nazionali Mara Carfagna e Giovanni Toti hanno presentato due diversi documenti, nei quali ci sono due diverse ipotesi di primarie. ''Ci rivedremo tra dieci giorni" e in ''quell'occasione'' si dovrà tirare le somme e vedere se ''c'è una proposta unitaria'' sulle nuove regole, comprese le primarie. ''Se son rose fioriranno...'', ha detto detto Toti lasciando la sede di piazza San Lorenzo in Lucina, al termine della prima riunione del 'board' a cinque sulla riforma della democracy interna del partito.

Da tempo Silvio Berlusconi sonda il terreno alla ricerca di un impreditore che possa prendere in mano il centrodestra moderato. Una persona 'carismatica' che riesca a fare da contraltare a Matteo Salvini. Tra le voci più ricorrenti spunta il nome di Urbano Cairo, editore di La7 e Corriere della Sera. "Cairo alle primarie del centrodestra? Tutta la vita", ha sottolineato Toti rispondendo alle domande dei cronisti al termine del board di Forza Italia. "Non credo che sarà una cosa a breve termine. Ma se Cairo si candidasse alle primarie, io lo sfido volentieri", ha precisato il governatore ligure. Quanto a Berlusconi, al Cav vengono riconosciuti tre 'titoli': fondatore, presidente a vita e garante politico del movimento azzurro.

Cosa ne pensano Tajani e Carfagna delle primarie aperte? ''Ci sono sensibilità abbastanza diverse'', replica Toti che spiega: ''Tajani non si è sostanzialmente espresso, ha fatto da agevolatore di questa prima riunione, mentre Carfagna ha presentato un documento che ho appena sbirciato, che parla di un'apertura ma ponderata dal voto degli amministratori e dei parlamentari, in modo da dare voce in capitolo anche ai cittadini da fuori, ma lasciando in qualche modo una espressione più ampia all'interno del partito. Ma se non siamo capaci di aprirci e solleticare la partecipazione, difficilmente invertiremo un trend in discesa", ha concluso il governatore prima di partire in direzione Liguria dove è atteso a Montemarcello per dare il via con Steve Bannon alla rassegna 'Liguria d'Autore'.

Prima di andare via, Toti ha confermato che il Consiglio nazionale del 13 luglio non avrà luogo. "L'abbiamo annullato perché per quella data non avremo una proposta unitaria. Ora ci rivedremo tra una decina di giorni e per quella data dovremo arrivare a una sintesi. Mi auguro arrivi il colpo di reni che serve al partito. I miei punti fermi sono noti: primarie aperte a tutti, liste civiche, amministratori e grande attenzione ai tanti che ci hanno lasciato in questi anni", ha detto.

"Credo che serva pensare più ai contenuti e meno alle regole". Così la presidente dei senatori di Forza Italia, Annamaria Bernini, al termine della riunione del tavolo delle regole, si lascia andare a una (seppur velata) polemica. "Abbiamo ascoltato due proposte da parte dei due coordinatori nazionali, Mara Carfagna e Giovanni Toti in un ottimo clima di collaborazione. Ci rivedremo molto presto". Una posizione simile a quella di Mara Carfagna: "Rimane la necessità di non limitare il discorso alle regole e ai congressi, perché Forza Italia deve ritornare nel cuore degli italiani. Il percorso di democrazia interna è importante, ma dobbiamo usarlo anche per aggiornare la nostra proposta politica", ha concluso la coordinatrice.

IL DOCUMENTO DI TOTI - Di seguito i punti contenuti nella bozza del documento con le proposte presentato al tavolo delle regole dal coordinatore nazionale di Forza Italia, Giovanni Toti:

- Gli attuali organi centrali e periferici del movimento vengono sostituti con le Direzioni comunali, provinciali o metropolitane, regionali e nazionali, i cui membri, in numero variabile a seconda della popolazione dell’area di riferimento, comunque dispari, vengono eletti ogni 3-4 anni (da decidere).

- Viene istituita la figura del “Coordinatore politico” comunale, provinciale o metropolitano, regionale e nazionale. In carica 3-4 anni al pari delle Direzioni, convoca e coordina i lavori della corrispondente Direzione, che detiene ogni delega politica ed elettorale del movimento per il territorio di propria competenza, all’interno delle linee guida della Direzione Nazionale, dell’Assemblea Nazionale, all’interno dell’indirizzo congressuale.

- Direzioni e Coordinatori vengono eletti d
ai congressi rispettivamente comunali, provinciali o metropolitani, regionali e nazionali con il metodo delle primarie “aperte” sulla base delle mozioni presentate collegate alle liste delle candidature. Le mozioni e le liste possono avere carattere meramente locale, ovvero essere collegate ad una mozione nazionale.

- Ogni mozione locale o nazionale sarà composta da un documento sulla linea politica e sulla programmazione futura, una lista di candidati, in numero corrispondente ai range, identificati per la rappresentanza del territorio che li dovrà esprimere, e il nome del Candidato alla Carica di Coordinatore Politico collegato agli stessi. La lista con cui si presentano i candidati alla Direzione è una “lista bloccata”. I candidati alla Direzione saranno contrassegnati con un ordine numerico e verranno eletti a scalare in base alla percentuale dei voti raccolti.

- Alla lista collegata alla mozione vincente verrà attribuito un premio di maggioranza (da stabilire) proporzionale ai voti di lista ottenuti, comunque tale da garantire la maggioranza dei seggi nella corrispondente direzione. Ove nessun candidato raggiunga una percentuale di voti sufficiente a garantire la governabilità della direzione, nonostante il premio di maggioranza attribuito (numeri da definire), si procederà a un ballottaggio tra i due candidati più votati.

- Hanno diritto al voto attivo e passivo gli iscritti e tutti coloro i quali, entro la giornata del congresso, hanno sottoscritto la propria “opzione di voto” attraverso l’accettazione della “carta dei valori e delle regole” elaborata e condivisa dal “Tavolo delle Regole” e confrontata con i rappresentanti delle mozioni partecipanti ai congressi stessi. Ai non iscritti è richiesto il pagamento della opzione (2/3/4/5 euro), cifra necessaria alla copertura dei costi organizzativi dei congressi. Si potranno sottoscrivere le “opzioni di voto” direttamente ai seggi fino ad un determinato orario (da stabilire) prima della chiusura degli stessi. Non è ammesso in alcun caso il voto per delega.

- Alla convocazione del congresso vengono stabiliti i tempi e le modalità per la presentazione delle candidature e delle mozioni. Per garantire la libertà di accesso al movimento le candidature e le mozioni potranno riguardare anche esponenti di altri soggetti politici purché sottoscrivano la “carta dei valori e delle regole” e sottoscrivano un’impegnativa circa il rispetto dei risultati congressuali ed essere presentate con un adeguato numero di firme di iscritti al partito o di amministratori eletti nei consigli comunali e regionali, anche non iscritti ad alcun gruppo politico o iscritti a gruppi politici civici diversi da Forza Italia, purché sottoscrivano una impegnativa circa il rispetto dei risultati congressuali e condividano la “carta dei valori e delle regole” di cui sopra. Mozioni e candidature potranno essere presentate anche da un adeguato numero (da stabilire) di liberi cittadini senza alcuna carica politica. Per le candidature e le mozioni nazionali le adesioni dovranno essere diffuse su almeno un numero da definire di regioni.

- All’apertura dei termini per la raccolta firme si insediano le “Commissioni nazionali e locali di Garanzia”. Inizialmente sono composte da tre membri imparziali che non rappresenteranno alcuna mozione. Il loro compito sarà coordinare la verifica e la correttezza dei documenti di presentazione delle mozioni e delle liste collegate. Al termine della presentazione delle mozioni le “Commissioni nazionali e locali di Garanzia” vengono integrate da un membro rappresentante per ogni mozione presentata.

- Alle Commissioni di Garanzia spetta anche il compito di organizzare le consultazioni e coordinarne lo svolgimento nel rispetto delle regole precedentemente stabilite, che avvengano in contemporanea per tutti i livelli di governance, anche con date diverse tra regione e regione o regioni omogenee come quelle ricomprese nei collegi europei.

- Alla chiusura dei seggi le Commissioni di Garanzia eseguono gli scrutini, attribuiscono i seggi e definiscono gli eletti. Il Presidente Berlusconi, cui la carta dei valori riconosce il titolo di Fondatore, Presidente a vita e Garante politico del movimento, proclama gli eletti sulla base dei risultati certificati dalle Commissioni.

- Al Presidente del Partito, che di diritto partecipa a tutti gli organismi con diritto di voto, spetta la convocazione e la Presidenza dell’Assemblea Nazionale, formata dai coordinatori nazionale, regionali e provinciali, i membri delle direzioni nazionale e regionale, i parlamentari nazionali ed europei, i consiglieri regionali e i sindaci dei comuni con oltre 15mila abitanti. L’Assemblea Nazionale viene convocata, tra un congresso e l’altro, per la definizione delle linee strategiche di politica nazionale, ove necessario. Le Direzioni politiche sono convocate dal corrispondente Coordinatore.

- Al presidente del Partito è riservata una quota di candidature pari al X% nelle liste di Camera e Senato, compresi i collegi uninominali, e nelle liste per le Elezioni Europee, XX% nelle liste per le Elezioni Regionali. In merito alle Elezioni Amministrative avrà la facoltà di esprimere un parere non vincolante sulle Candidature alla Carica di Sindaco relative ai Comuni sopra i 15.000 abitanti.

- Le deleghe politiche ed elettorali passano alle Direzioni e ai Coordinatori di ogni livello nel giorno dell’insediamento, fatti salvi i poteri dell’Assemblea Nazionale, ove convocata.

- Ai Coordinatori locali e nazionali è data facoltà di nominare un Ufficio di Segreteria, con poteri delegati su base fiduciaria.

- Contestualmente ai congressi del movimento, i gruppi comunali, regionali, nazionali ed europei rinnoveranno i propri organismi a voto segreto sulla base delle candidature legate alle mozioni congressuali.

- Per tutte le candidature, a esclusione di quelle relative a elezioni con preferenze e amministratori uscenti riconosciuti dalla coalizione, ove vi siano più pretendenti si ricorre, di base, al principio delle Primarie.