cronaca

Nei primi 7 mesi calo fatturato del 100%
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Alla primavera da sempre si associa la stagione degli eventi: dai matrimoni alle comunioni passando per fiere e congressi. Non solo i ristoranti si riempivano per feste, ma anche i giardini delle abitazioni con catering e banchetti. La pandemia ha cancellato tutto questo e dopo un anno e mezzo il settore del banqueting e del catering è ancora fermo e con le feste vietate fino al 31 luglio il settore rischia di scomparire.


"E' il colpo di grazia, ci hanno dimenticati". In queste parole tutta l'amarezza del genovese Paolo Capurro presidente nazionale dell'associazione banqueting & catering che denuncia poi troppa confusione, abusivismo e concorrenza sleale.


"Quando pensavamo di ripartire è arrivato un nuovo stop - spiega Capurro - nel decreto emanato dal Governo Draghi dello scorso 26 aprile viene indicato il 31 luglio come fine dello stato di emergenza e quindi solo allora potranno riprendere le feste, in poche parole ci hanno dimenticati ma così facendo mettono ko tutto il settore".


Le cerimonie civili o religiose non sono mai state sospese, ovviamente svolte nel rispetto delle regole, a essere vietati sono le feste, i banchetti.


Capurro non usa mezzi termini: "Devono farci tornare a lavorare e fare chiarezza: il decreto non cita i matrimoni ma li ricomprende dentro al più generico feste seguendo un dpcm precedente".


La confusione è poi aumentata dopo la Conferenza Stato-Regioni del 28 aprile. "Hanno confermato i protocolli per gli eventi ma in molti hanno pensato a un via libera che però non c'è" sottolinea Capurro.


Al momento quali sono le date certe? "Il decreto fissa la ripresa degli eventi fieristici dal 15 giugno - racconta - per convegni e congressi il giorno è il primo di luglio. Per le feste, invece, il dpcm fissa la ripresa alla fine del periodo di emergenza quindi, dal primo agosto in poi. Tutte le feste o i ricevimenti a seguito di cerimonie civili o religiose, quindi, non sono consentite al momento. Divieto valido non solo per le aziende del catering ma anche per hotel, agriturismi, ristoranti, case private, ecc. Insomma, le feste sono vietate a prescindere dalla location".


"Il decreto è scritto male e come conseguenza - prosegue - ci sono operatori che danno per possibili ricevimenti che non lo sono, questo sucecde anche perchè viaviamo un paradosso: noi possiamo essere aperti come le aziende della ristorazione , peccato che siano vietate tutte le occasioni in cui potremmo lavorare".


"Dopo le perdite del 90% di fatturato registrate nel 2020, dobbiamo aggiungere, per i primi 7 mesi del 2021, una perdita del 100% - conclude Capurro - questo significa il colpo di grazia, non possiamo continuare così devo farci lavorare ovviamente rispettando quelle regole che poi dovremmo rispettare dal 1 agosto".