"Ora al reddito di cittadinanza si vuole aggiungere il reddito di emergenza. Intanto le aziende aspettano liquidità, sburocratizzazione e mentre stanno già con l'acqua alla gola, il Governo che fa? Propone di aumentare il costo del lavoro e invece di semplificare i contratti vuole regolarizzare gli immigrati irregolari". Lo ha scritto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in un post sulla sua pagina Facebook.
"Ora, in un Paese normale, il Governo secondo me dovrebbe dare: invece del reddito di emergenza soldi a fondo perduto alle imprese che non licenziano o assumono, riduzione del costo del lavoro, strumenti contrattuali flessibili. E anziché sanare 600mila irregolari, perché coloro che percepiscono reddito di cittadinanza o di emergenza non possono aiutare nell'agricoltura? Non mi sembra difficile", ha proseguito il governatore ligure.
Toti nel corso della giornata ha incontrato in videoconferenza i coordinatori regionali del suo movimento Cambiamo! per un confronto sull'andamento dell'emergenza, sia dal punto di vista sanitario che economico, all'alba della Fase 2 e sulle iniziative attivate dai responsabili sul territorio a sostegno delle famiglie e delle imprese. Dalla raccolta e distribuzione di beni alimentari e di prima necessità ai più bisognosi, fino alla traduzione in proposte legislative delle istanze dei cittadini e presentare in Parlamento sotto forma di emendamenti ai decreti liquidità in discussione.
Un processo consolidato che conferma il radicamento e la vocazione di Cambiamo!, presente anche in Parlamento con propri deputati e senatori. "Cambiamo! parte proprio da una visione legata all'amministrazione quotidiana del territorio e il benchmark del nostro programma politico è la Regione Liguria, dove governiamo e abbiamo potuto applicare le nostre proposte. Le stesse che poi abbiamo tradotto a livello nazionale, presentandole ai tavoli con il governo dove, come forza di opposizione mai accondiscendete ma non pregiudiziale, siamo stati presenti portando il contributo di Cambiamo! ai provvedimenti per fronteggiare la crisi", ha dichiarato il presidente Giovanni Toti durante la riunione.
"Abbiamo condiviso la decisione di trovare liquidità per sostenere le imprese ricorrendo a nuovo debito pubblico, ma riteniamo servano contributi a fondo perduto, non solo prestiti. Gli investimenti devono essere in competitività, se gli stessi fondi stanziati per la cig fossero stati erogati alle imprese che mantenevano i livelli occupazionali avrebbero consentito un maggior rilancio economico. Inoltre e' necessario attivare politiche di spesa pubblica. Ci sono opere bloccate con fondi già in cassa dalla burocrazia: serve semplificazione che non vuol dire rinunciare al sistema dei controlli. Lo abbiamo visto e dimostrato con la ricostruzione del Ponte di Genova che rappresenta il modello di un sistema che funziona", ha concluso Toti.
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Fase 2, Toti: "Mentre le aziende hanno l'acqua alla gola il governo regolarizza gli irregolari"
In videoconferenza coi coordinatori regionali del suo movimento
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