cronaca

2 minuti e 0 secondi di lettura

Chi è che può spiegarmi perché Zingaretti se ne va e si dimette, perché ritorna richiamato dall’esilio Enrico Letta che se ne era andato lasciando tutti gli incarichi, perché i due capigruppo del Pd al Senato e alla Camera lasciano le loro poltrone a due donne, perché la nuova segreteria del partito chiede discontinuità, rinnovamento, giovani, facce nuove, presenze femminili e invece….


Perché qui da noi in Liguria il Pd è dentro una ingessatura da museo egizio? Possibile che nessuno dei segretari regionale e provinciale senta il dovere di lasciare il posto ad altri? Discontinuità significa cambiamento. Dare spazio a personaggi nuovi per un partito nuovo che deve rifondarsi se non vuole scomparire.

Ma è possibile che ai vertici del Pd ligure e genovese ci siano ancora gli stessi che hanno governato il Pd in una serie di incredibili disfatte? Perdita del Comune di Genova, perdita ripetuta della Regione, ma soprattutto assoluta inconsistenza del partito nel dibattito politico e sociale sul territorio.

Ma è possibile che dalla sciagura elettorale del 2018 non ci sia stato un confronto sugli errori fatti? Che si sia andata avanti (o meglio, si sia andati indietro a precipizio) cantando “tutto va ben madama la marchesa? Gli stessi leader della catastrofe elettorale governano ancora oggi?

Avranno letto, i segretari, la critica di alcune settimane fa che veniva da un gruppo di amministratori locali del partito che chiedevano senza mezzi termini il cambiamento? O dovremo aspettare che qualcuno vada da queste mummie egizie a preparargli le valigie?

L’unico segno di vita dei reggenti che credono di essere come i dogi perpetui cancellati da Andrea Doria è lo scatto ormonale che ha determinato la cacciata dal posto di capogruppo a Tursi della consigliera Lodi. Gran bel segno di rinnovamento! Discontinuità sì, invece, perché ai tempi del Pci, Pds, Ds da cui il Pd si è originato anche se non sembra, le donne occupavano posti di primo piano nel partito e nell’amministrazione della città e della Regione. E chi perdeva se ne andava a casa e lasciava il suo posto a altri. Le regole del gioco sono sempre state queste.

Sveglia! Fate le valigie. Rassegnatevi al cambiamento e rassegnate le dimissioni come Zingaretti e gli altri. Magari prima facendo un bel dibattito con una sola domanda: perché ci siamo ridotti così?