Al 93° tentativo, Max Verstappen fa centro. La stella della Red Bull si prende in Ungheria la prima pole position in carriera, diventando il centesimo pilota della Formula 1 a entrare in questa speciale elite, il quarto più giovane di sempre. Un traguardo annunciato per l'olandese, che in questa stagione ha cambiato marcia mantenendo la consueta aggressività che lo contraddistingue ma senza più commettere quegli errori di gioventù che l'hanno penalizzato negli anni passati. La pole conquistata all'Hungaroring è un segnale di forza anche nei confronti delle avversarie, Ferrari ma anche Mercedes, che si è dovuta inchinare nel sabato ungherese ma promette battaglia dopo lo spegnimento dei semafori.
Decisamente più abbacchiato Lewis Hamilton, che sognava un altro sabato per riscattare la deludente gara di Hockenheim. Invece il leader del mondiale si è visto rubare la scena dal giovane ragazzino terribile olandese e addirittura dal compagno di squadra. "Naturalmente il mio obiettivo è sempre il primo posto, ma Max ha fatto un gran lavoro così come Valtteri. Sono pronto a qualunque lotta", ha evidenziato un agguerrito Hamilton, consapevole che su un circuito come quello ungherese in cui sorpassare è proibitivo sarà fondamentale, e probabilmente decisiva, la partenza. I precedenti poco incoraggianti di Verstappen, in difficoltà al momento dello start negli ultimi gran premi, infondono fiducia e ottimismo negli uomini Mercedes.
Un'ottima partenza sarà determinante per la Ferrari, per provare a sovvertire il ruolo che attualmente la vede come terza forza in pista dove incassa quattro decimi da Verstappen e deve accontentarsi della quarta posizione di Charles Leclerc e della quinta di Sebastian Vettel. "Impossibile fare di più? Non è mai impossibile ma difficile. Non sono al 100% contento del mio giro alla fine, ho perso un po' di tempo. Non siamo abbastanza forti, manca carico specialmente in un circuito come questo", l'amara verità del tedesco, che confida in una gara pazza come l'ultima, in casa, che gli ha permesso di risalire dall'ultimo al secondo posto.
La seconda fila di Leclerc invece viene guardata con il bicchiere mezzo pieno a Maranello, dato che un errore banale nel Q1 ha rischiato di compromettere la qualifica dell'ex Alfa Romeo-Sauber, finito contro le barriere danneggiando la sua ala. "E' stato un errore non necessario. E sono due in due gran premi. Devo capire e concentrarmi di più. La prima volta è accettabile, la seconda no. Non è possibile fare un errore così", il mea culpa recitato da Leclerc. Con questi presupposti per il 'cavallino rampante' si profila un'altra domenica di passione.
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F1, in Ungheria prima pole Verstappen: Mercedes vicina, Ferrari insegue
La rossa di Maranello deve rincorrere i primi tre
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