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Il giocatore del Verona lancia una durissima critica al sistema del calcio che si è fermato in ritardo
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Tre settimane dopo, il calciatore del Verona Valentin Eysseric torna a manifestare profondo disappunto per le scelte della Lega di Serie A di fermare e non fermare il campionato, facendo disputare a inizio mese alcune gare a porte chiuse, tra cui Sampdoria-Verona che lo aveva visto tra i protagonisti.

"Sia in Francia che in Italia, questo virus, all'inizio lo prendevano tutti alla leggera, tranne i dottori. Tutti dicevano: "È solo una grande influenza", io per primo. Anche noi del Verona, con cui la Sampdoria ha giocato a porte chiuse... Ma non avremmo mai - dice in un'intervista a Le Parisien - dovuto giocare questa partita! Abbiamo appreso dopo il fatto che diversi giocatori della Sampdoria avevano il virus".
"Qual era l'utilità di porte chiuse - conclude - quando si prendeva il treno, l'aereo o l'autobus, si dormiva in hotel, s’incontravano gli arbitri, il personale, addetti alla sicurezza, steward e giornalisti? E non è perché non c’erano 20.000 persone sugli spalti che il virus non era presente.