cronaca

Incontro in prefettura a Genova
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"Lo stabilimento di Genova mantiene una dimensione strategica e lavoreremo per mantenerla. Vedremo se ci sono gli strumenti per contestare la scelta della cassa integrazione. Ci vuole tempo, dialogo e capacità di ascolto. Mi aspetto che da qui al 7 luglio la situazione migliori C'è la volontà del Governo di investire sull'acciaio". Il ministro del Lavoro Andrea Orlando dopo il vertice in prefettura a Genova è netto e non lascia dubbi, il Governo non si tira indietro e punta sull'acciaio. Ma durante la sua visita allo stabilimento non sono mancate le contestazioni.

Intanto a mezzanotte è scatatta la cassa integrazione ordinaria per i quasi mille dipendenti dello stabilimento di Genova Cornigliano. Lo stato di agitazione continua in vista del vertice previsto a Roma giovedì 8 luglio quando allo stesso tavolo si siederanno i rappresentanti del Governo, di Acciaierie d'Italia e i sindacati. Al centro il futuro dell'acciaio in Italia. La giornata iniziata con l'asselmblea davanti ai cancelli dello stabilimento genovese. Poi il vertice in prefettura.

Dai sindacati forte la richiesta di cancellare la cassa integrazione. Ma su questo punto il ministro Orlando chiarisce subito che dai vertici dell'azienda è arrivato un no secco. "Non mi sembrava utile riferire pubblicamente che la richiesta di soprassedere alla cassa integrazione per l'ex Ilva di Cornigliano era stata rifiutata, perché avrebbe aumentato la tensione. E' evidente che tra le priorità della proprietà attuale non c'è quella di far diminuire la tensione sociale. Non credo che dare pubblicamente la notizia avrebbe migliorato clima" precisa il ministro del Lavoro.

E mentre i lavoratori aspettano di capire quale sarà il proprio futuro e quale sarà il piano industriale Orlando porta rassicurazioni: "La missione che dobbiamo promuovere è quella di realizzare una ristrutturazione della filiera dell'acciaio che consenta di conquistare quante più quote di mercato possibile. Mentre arriviamo a quell'obiettivo dobbiamo batterci per conquistare le quote disponibili in questa fase. Quindi tutto quello che è in contrasto con questo disegno, a mio avviso, se ci sono gli strumenti di legge, va messo in discussione" conclude Orlando.

Anche le istituzioni regionali saranno a Roma l'8 luglio. Il governatore della Liguria Giovanni Toti auspica che per quel giorno venga formalizzato a tutti gli effetti l'ingresso dello Stato nell'ex Ilva. "L'azienda in questo momento di transizione avrebbe dovuto astenersi da un'azione unilaterale come quella che ha fatto ma altrettanto non è tollerabile che si blocchi una città e si intimidiscano i palazzi delle istituzioni" ha spiegato Toti.

Chi ha deciso di non partecipare all'incontro in Prefettura è la Fiom Cgil. Armando Palombo della rsu spiega che la "Fiom Cgil non va in Prefettura dove sono stati convocati tutti i parlamentari liguri, il presidente Toti, il sindaco Bucci. La Fiom, senza giudicare le posizioni di altri, ha deciso di non andare a una passerella elettorale".

Tra chi invece ha preso parte all'incontro in Prefettura c'è la Cisl. “Al ministro Orlando abbiamo evidenziato che la richiesta di CIGO non rispecchia l’andamento del mercato ed è incongrua vista anche la particolarità del nostro sito, unico a produrre la banda stagnata. I lavoratori non devono pagare le inefficienze dell’azienda, ma devono poter lavorare - spiegano il segretario generale Cisl Liguria, Luca Maestripieri e il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano -. Da anni chiediamo investimenti che non sono mai arrivati. Abbiamo denunciato il rapporto con l’azienda che non è più sostenibile. L’intervento del Governo dovrà concretizzarsi in tempi brevi sulla nuova società partecipata dallo Stato con la quale vanno ripristinate relazioni industriali costruttive, con un piano industriale mirato al rilancio della siderurgia che deve tenere conto dell’occupazione, delle produzioni e dell’ambiente".


Lo sguardo si proietta al futuro della produzione in Italia: "Per quanto riguarda il piano industriale e il rilancio della siderurgia con l’obiettivo della piena occupazione il ministro ha sottolineato che il Governo ha tutta l’intenzione di rilanciare a pieno regime la produzione di acciaio e ha riportato le parole del Presidente del consiglio Mario Draghi che, ha assicurato, intende accelerare il più possibile l’ingresso del Governo nelle fasi decisionali per ricostruire le basi per il rilancio - spiegano Maestripieri e Venzano -. Il ministro Orlando ci ha riferito di avere avuto un colloquio telefonico con il Presidente Draghi che ha assicurato il suo massimo impegno. Dopo l’incontro odierno ci aspettiamo già nei prossimi giorni e nell’incontro nazionale dell’8 luglio al Mise di avere quelle risposte che da troppo tempo attendiamo. È chiaro che continua da parte nostra l’attenta sorveglianza e, se le parole non si trasformano in azioni e fatti concreti con un nuovo inizio, sapremo trarne le dovute conclusioni”. 


Anche i parlamentari liguri si schierano a difesa dello stabilimento di Genova: "La richiesta della cassa integrazione, avanzata in questi giorni dall'azienda, appare sotto diversi aspetti incomprensibile e contradditoria - spiega Raffaella Paita, deputata di Italia Viva - La prima deriva dal contrasto tra il vento di ripresa, la partenza del Pnrr, le dichiarazioni di Confindustria ('Pensiamo di assumere, altro che licenziare') e la richiesta della cassa, mentre l'agroalimentare teme di non avere la latta sufficiente per inscatolare i pomodori, uno dei pezzi forti del nostro export. La seconda è politica e attiene ai rapporti tra i due azionisti. Tra pochi giorni è previsto l'insediamento del nuovo Cda. Il governo diventa azionista paritario, ma è già stabilito che presto salirà al 60%. Trovo assai grave che l'azionista privato assuma una decisione del genere a pochi giorni del nuovo corso 'misto'. Mi rivolgo al governo affinché, a tutela dei lavoratori, chieda immediatamente all'azienda di sospendere le procedura della cassa integrazione. Questo perché la questione possa essere affrontata nel prossimo consiglio. Tutti conosciamo la differenza tra revocare e sospendere. La sospensione consentirebbe di affrontare il problema del futuro dell'Ilva con tutti i protagonisti che ne hanno titolo, a cominciare ovviamente dal mondo del lavoro", conclude Paita.

Il M5s esprime preoccupazione per il futuro dello stabilimento genovese: "Il silenzio assordante del sindaco Bucci sul dramma che stanno vivendo i lavoratori dell'ex Ilva è imbarazzante. O magari è un silenzio strategico, dettato forse da un disegno politico condiviso con il presidente di Regione: temiamo che le aree ex Ilva facciano gola. Grave che le istituzioni che guidano Genova e la Liguria non si attivino per rilanciare la storia di questa città". Il deputato M5s Roberto Traversi, che ha partecipato all'incontro in prefettura con il ministro Orlando ha poi raggiunto i lavoratori a Cornigliano "per esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza nella loro vertenza. Penso che l'impegno del Governo per il rilancio dell'acciaio ci sia e lo dimostra la volontà dello Stato di investirci direttamente ma, allo stesso tempo, auspico che l'azienda faccia la sua parte e non prenda decisioni unilaterali".