cronaca

Dopo l'esito dell'incontro coi vertici di Arcelor Mittal
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"Il governo ci sta prendendo in giro ma non sa che sta scherzando con il fuoco". Lo ha detto il segretario della Fiom genovese, Bruno Manganaro, commentando l'esito dell'incontro tra il governo e i vertici di Arcelor Mittal. "Qualche giorno fa con i segretari generali ha detto che l'accordo dello scorso anno era valido e dovevano essere garantiti investimenti e occupazione. Oggi, dal comunicato uscito dai ministri Patuanelli e Provenzano capisco che Mittal mette in discussione quell'accordo e il Governo si rende disponibile", ha detto Manganaro.

Per il segretario della Fiom genovese "il governo mostra una doppia faccia, tranquillizzando da un lato i sindacati mentre dall'altro lato sta trattando con l'azienda che forse anche in cambio della mancata immunita' penale punta a ridurre investimenti e organici". Per la Fiom di Genova il messaggio è chiaro: "A Genova non un posto di lavoro in meno e non un euro in meno o sarà battaglia".


LA SITUAZIONE A NOVI LIGURE - Conclusa da Fiom, Fim, Uilm di Alessandria e Rsu di Arcelor Mittal di Novi Ligure la procedura per la richiesta di cassa integrazione guadagni ordinaria per calamità, dopo l'alluvione della settimana che ha determinato gravi danni a trasformatori e centraline dello stabilimento dell'ex Ilva in strada Bosco Marengo. E’ stato sottoscritto l'accordo che prevede la rotazione dei lavoratori che svolgono mansioni sostituibili (concordata con le Rsu nei vari reparti dove possibile); l'opportunità di effettuare trasferte a Genova e la maturazione dei ratei di tredicesima e premio se le ore di cig non sono superiori al 50% di quelle lavorabili nel mese.

L'accordo interessa un numero massimo di 400 persone tra quadri, impiegati, intermedi e operai a fronte di una forza lavoro di 681 dipendenti, con l'eccezione del personale strettamente legato ai motivi di sicurezza. I sindacati fanno sapere che l'azienda ha richiesto la Cigo fino alle 6 dell'11 novembre, ma si augurano che le linee possano ripartire anche prima.