cronaca

Una ventina di lavoratori non sono stati confermati
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"ArcelorMittal è partita con i tagli del personale del servizio di assistenza post vendita ai clienti dallo stabilimento di Taranto, con un atteggiamento assolutamente privo di qualsiasi remora". Lo denunciano in una nota congiunta le segreterie Fim Cisl Taranto-Brindisi e Genova. Sono "circa venti ragazze e ragazzi", convinti a "cambiare lavoro, accettando il reclutamento proposto dalla multinazionale" e ora, nonostante le "referenze positive l'azienda ha iniziato a dar vita ai licenziamenti".

La multinazionale, spiegano le segreterie territoriali Fim Cisl Taranto-Brindisi e Genova, "aveva deciso di creare un servizio di assistenza post vendita al cliente e, non avendo trovato all'interno del bacino Ilva in amministrazione straordinaria (As) figure adeguate alla mansione, ha dovuto spostare la sua attenzione verso nuove risorse produttive. Sono stati così selezionati e assunti circa venti ragazze e ragazzi, professionisti esperti del settore che, convinti dalla proposta di assunzione e dalle molte promesse di crescita ricevute dal management di ArcelorMittal, hanno deciso di cambiare lavoro, accettando il reclutamento proposto dalla multinazionale franco indiana".

Un passaggio che oggi, osservano le segreterie Fim di Taranto e Genova, "si rivela tutt'altro che favorevole, poiché, nonostante il grande impegno dimostrato in questi mesi, le unanimi referenze positive ricevute e la volontà aziendale di mantenere le attività dell'ufficio, l'azienda ha iniziato a dar vita ai licenziamenti". "Non assisteremo inermi di fronte a di chi si prende gioco di questi lavoratori e delle loro famiglie e pretendiamo che l'azienda faccia immediatamente chiarezza e ritiri i licenziamenti". La Fim Cisl ribadisce ancora che "non accetterà alcun esubero, questo deve essere chiaro al Governo e ad ArcelorMittal".