cronaca

Venzano (Fim Cisl): “Azienda provoca, il Governo alzi la voce”. L'appello dei lavoratori alla città: "Sostenete i lavoratori in lotta"
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 Una quindicina di lavoratori del reparto Ricottura del ciclo latta dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano stamattina ha ricevuto la lettera di messa in libertà (ovvero niente stipendio) per l'intero turno di oggi. E scatta subito la solidarietà e l'appello dei lavoratori a sostenere chi è senza stipendio.

L'azienda aveva di fatto chiesto all'rsu in una lettera inviata la scorsa settimana di rivedere l'articolazione dello sciopero perché a loro avviso avrebbe creato problemi in alcuni reparti che sarebbero stati chiusi per ragioni di sicurezza. Quando l'rsu aveva chiesto all'azienda di entrare nello specifico però non c'era stata alcuna risposta.

“E’ inaccettabile quanto deciso dall’azienda sulla messa in libertà dei lavoratori, siamo di fronte all’ennesima forzatura: sono stati loro a rompere il tavolo delle trattative e questo atteggiamento provocatorio deve essere immediatamente biasimato dal Governo. A Roma devono dare segnali, nei tavoli ministeriali va sempre tutto bene poi a livello locale l’azienda fa il bello e cattivo tempo intanto i vari Ministri interessati non intervengono mai. E’ l’ora di finirla, cosa aspetta il Governo ad alzare la voce contro l’azienda? Forse qualcuno ha scordato che il Governo è azionista di Acciaierie d'Italia. Non si può andare avanti così. Chiediamo che tutta la città partecipi alla sottoscrizione che abbiamo attivato per un fondo a favore dei lavoratori”, spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria.

"Nelle prossime ore con le rsu faremo le nostre valutazioni - dice il segretario genovese della Fiom Stefano Bonazzi - nel frattempo lo sciopero prosegue con l'articolazione stabilita, con un'ora al giorno e il presidio al varco merci. Quel che è certo è che non ci sono problemi di sicurezza, ma ci troviamo di fronte all'ennesima provocazione di un'azienda che cerca lo scontro con i lavoratori".

E dopo le lettere di messa in libertà, vale a dire sospensione senza stipendio per tutta la giornata di oggi, i lavoratori chiedono alla città, alle associazioni e "a tutti i soggetti che si sentono coinvolti da questa battaglia e vicini ai valori del mondo del lavoro di aiutare e sostenere economicamente i lavoratori in questa lotta". Nel comunicato è indicato anche l'Iban, che è quello della società di mutuo soccorso Guido Rossa: IT84P0200801432000105050434 - Lavoratori Ilva Guido Rossa.