cronaca

Il caso sconquassa la politica italiana
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Quarantatotto ore per prendere una decisione. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte scandisce i tempi. Va trovata una soluzione. Il caso dell'ex Ilva scuote il mondo della politica italiana. Mercoledì a Roma il premier ha incontrato i vertici del gruppo franco-indiano. Un vertice durato tre ore in cui le parti hanno cercato di trovare una soluzione alla crisi che si aperta attorno allo scudo penale. Tensione alta, nervi tesi e rabbia anche a Genova dove gli operai dello stabilimento di Cornigliano sono pronti a scendere in piazza per difendere il lavoro. Venerdì è prevista proprio a Genova un'assemblea dei lavoratori per decidere come muoversi.


Il premier Conte dopo il vertice al ministero dello Sviluppo economico ha ribadito l'intenzione di trovare una soluzione ma punta il dito su ArcelorMittal colpevole a suo dire di aver sbagliato il piano industriale e quindi di aver deciso di fare il passo indietro: "Non è lo scudo penale il tema, lo abbiamo proposto ed è stato rifiutato. Il gruppo ritiene insostenibili gli investimenti per gli attuali livelli di produzione e di non poter assicurare quelli occupazionali. E' scattato l'allarme rosso. Il governo si è reso disponibile ad aprire una finestra negoziale, 24 ore su 24" ha ribadito Conte che ha mostrato ttutta la sua vicinanza nei confronti dei lavoratori ex Ilva: "Non lasceremo soli gli operai e le comunità locali". Per la giornata di oggi giovedì 7 novembre il premier ha convocato i sindacati per discutere della situazione. L'azienda ci chiede 5mila esuberi e per noi è un dramma sociale inaccettabile".

Il gruppo subentarto un anno fa nella gestione dell'azinda siderurgica che il suo polo centrale a Taranto però non sente ragioni. Ieri è arrivata la conferma della decisione dell'addio. E' stata infatti avviata le procedure per retrocedere alla gestione commissariale con tutti i 10.700 dipendenti restituiti al Governo. ArcelorMittal ha chiuso il terzo trimestre con vendite per 16,63 miliardi di dollari (15,01 miliardi di euro), lievemente al di sotto delle stime di 16,7 miliardi (15,07 mld euro) degli analisti. In aumento la perdita a 539 milioni (486,52 milioni euro) ma il margine operativo lordo a 1,06 miliardi (0,96 miliardi euro) ha superato le attese degli analisti, ferme a 943 milioni di dollari (851,9 milioni euro). Lo si legge in una nota in cui viene indicato un calo della produzione di acciaio da 22,8 a 20,2 milioni di tonnellate.

Il caso scoppiato però rompe anche l'assetto dell'attuale governo giallorosso. 
Tra Pd e M5s
inizia a formarsi una spaccatura che potrebbe avere effetti incisivi, e decisivi, sul futuro dell'esecutivo. Il premier Conte cerca di mediare e trovare una soluzione ma la rottura tra Arcelor e Governo sembra al momento irreparabile. Da Roma allora si cerca di portare avanti un piano B che preveda l'addio di Arcelor e i commissari farsi carico degli stabilimenti sparsi in tutta Italia.

Da Genova la voce che arriva da istituzioni, mondo economico, lavoratori e sindacati è una sola: tutti al fianco dei dipendenti ex Ilva. Un concetto ribadito anche dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dall'assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti. Genova si prepara alla mobilitazione, è pronta ancora una volta a fare valere la sua voce con una manifestazione in piazza. L'assemblea di venerdì sarà l'occasione per fare il punto e decidere come agire. Nel frattempo si segue con apprensione e rabbia quanto accade lungo l'asse Roma-Taranto. Le ore però passano e il caso ex Ilva sembra sempre più a tinte scure.     

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