cronaca

Il vertice previsto per giovedì 21 novembre
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E' previsto giovedì 21 novembre alle 9 a Roma l'incontro tra il presidente della Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci e il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli sulla vicenda dell'ex Ilva. L'incontro era stato richiesto dopo il vertice che si è svolto nei giorni scorsi in Regione con i sindacati e gli operai dell'ex Ilva di Genova. Toti si era detto pronto ad affiancare, anche con il gonfalone della Regione, le iniziative che i lavoratori di Genova avrebbero assunto per scongiurare la chiusura.


"A Patuanelli vogliamo ribadire l'importanza, anche per Genova, dell'acciaio e del sito di Cornigliano dove lavorano oltre 1600 persone - dice Toti - Per il Paese e per il capoluogo ligure la produzione e la lavorazione dell'acciaio è strategica e l'addio del colosso franco-indiano avrebbe conseguenze nefaste. Oltre al fatto che il messaggio che in questo modo verrebbe consegnato ad altri gruppi industriali sarebbe fortemente negativo". "Ci auguriamo che il Ministro ci ascolti e sia attento alle tematiche della tutela del lavoro in un comparto, quello siderurgico, strategico per il Paese".

I COMMISSARI ILVA  - "L'inadempimento" di ArcelorMittal è "plateale e conclamato". E' uno dei passaggi del ricorso cautelare depositato venerdì scorso dai commissari dell'ex Ilva contro la richiesta del gruppo franco indiano di recedere dal contratto d'affitto. Secondo il ricorso, il gruppo è obbligato a "salvaguardare con diligenza la integrità e il valore dei rami d'azienda".


L'INCHIESTA - La Procura di Milano indaga anche su eventuali illeciti tributari e su presunti reati pre-fallimentari, con un focus sul mancato pagamento dei creditori dell'indotto, nel fascicolo esplorativo aperto sull'addio di ArcelorMittal all'ex Ilva, ancora formalmente a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. Filoni questi che si aggiungono a verifiche su presunte appropriazioni indebite di materiale relativo al magazzino di materie prime, su false comunicazioni societarie e al mercato.

E' attesa in giornata la fissazione dell'udienza civile relativa al ricorso cautelare presentato dai commissari straordinari dell'ex Ilva contro l'atto di citazione con cui ArcerloMittal ha chiesto di recedere dal contratto d'affitto degli stabilimenti del polo siderurgico con base a Taranto. Il giudice e presidente della sezione specializzata in materia d'impresa Claudio Marangonoi, al quale è stato assegnato il procedimento, già nella tarda mattinata dovrebbe comunicare alle parti la data dell'udienza prevista tra 10-15 giorni, mentre la Procura dovrebbe intervenire nel procedimento con un atto scritto entro qualche giorno, forse già domani.

IL MINISTRO BOCCIA - "Se ArcelorMittal non rivede la decisione di lasciare Taranto, per l'ex Ilva scatterà l'amministrazione straordinaria, con un prestito ponte" da parte dello Stato in modo da riportare l'azienda sul mercato entro un paio d'anni. Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia spiega qual è il piano B del governo per l'ex Ilva.

"Mittal - ha aggiunto Boccia - ha posto un ricatto occupazionale inaccettabile, che il governo ha già respinto. E dunque deve assumersi le proprie responsabilità e rispettare le leggi della Repubblica italiana. E se non lo facesse? C'è l'amministrazione straordinaria che ha salvato l'Ilva dal crack dei Riva - ha aggiunto il ministro - con un prestito ponte e con l'obiettivo di riportare entro uno-due anni, come previsto dalla legge, l'azienda sul mercato. Se fosse necessario lo rifaremo senza alcun problema. Alternativa non c'è". Solo una volta decisa l'amministrazione straordinaria "si deciderà se ci sono altre aziende dello Stato che possono entrare nella cordata. Io - ha concluso Boccia - penso che abbia assolutamente fondamento la possibilità che entrino altre aziende, tra cui Cassa Depositi e Prestiti, ma è un tema che si porranno i commissari".