cronaca

Nove voti a favore, sei contrari e dodici astenuti
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Il Consiglio regionale della Liguria ha respinto la richiesta di referendum abrogativo per consentire l'eutanasia legale. La proposta, presentata da M5S e Linea Condivisa, non ha raggiunto la maggioranza assoluta di 16 su 31 voti necessaria a chiedere l'indizione del referendum.

Sono stati 9 i voti a favore (M5S, Linea Condivisa, tutti i consiglieri del gruppo Pd-Articolo Uno escluso Sergio Rossetti, due consiglieri su tre della Lista Sansa, Ferruccio Sansa e Selena Candia), 6 i contrari (FdI e i consiglieri di Cambiamo! Angelo Vaccarezza, Chiara Cerri e Domenio Cianci), e 12 astenuti (Lega, Forza Italia, i rimanenti consiglieri di Cambiamo!, il consigliere del Pd-Articolo Uno Sergio Rossetti e il consigliere della Lista Sansa Roberto Centi. Assente al momento del voto il presidente della Regione Giovanni Toti, che aveva indicato libertà di voto sul tema ai consiglieri di maggioranza.

L'articolo 75 della Costituzione prevede che cinque consigli regionali possano chiedere l'abrogazione totale e parziale di una legge o di un atto avente valore di legge. In questo caso l'abrogazione parziale dell'articolo 579 del Codice Penale sull'omicidio del consenziente, che impedisce l'introduzione dell'eutanasia legale in Italia. Quello ligure è il terzo Consiglio regionale dove la richiesta di referendum per l'eutanasia legale non è passata dopo Piemonte e Umbria, nonostante la raccolta firme abbia già sfiorato il milione in tutta Italia superando ampiamente il limite delle 500 mila da raccogliere entro il 30 settembre.