cronaca

Non c'è pace per i 26 mila praticanti che si sono visti rinviare le prove già a dicembre
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Si sta ancora lavorando per l'esame da avvocato 2020/2021, che si sarebbe dovuto tenere lo scorso dicembre. Poi prudenzialmente si era scelto di rinviare ad aprile 2021, ma ad un mese dall'ipotetico svolgimento delle prove scritte, il Cts si è detto contrario. Originariamente la prova consisteva nella stesura di un parere in materia di diritto civile, di un parere in materia di diritto penale e la terza, infine, a scelta, di un atto giudiziario di diritto civile, di diritto penale o di diritto amministrativo. Tre giorni con migliaia di praticanti riuniti in strutture del territorio per svolgere la prova contemporaneamente in tutta Italia. 

"Sugli esami di Stato per l'abilitazione alla professione forense, il Cts, con un parere sollecitato dalla Ministra Cartabria, ha definito a rischio le prove laddove rimanessero scritte. Si sta quindi lavorando nel senso di una prova orale 'rafforzata', in sostituzione di quella scritta, prodromica all'ammissione alla prova orale tradizionale". Così ha confermato il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. "In questo modo - ha proseguito - si potrà coniugare la sicurezza dei candidati all''ambizione dei 26mila aspiranti avvocati di sostenere l'esame. I dettagli della prima prova sono allo studio, ma si tratterà certamente di una fase abilitativa alle prove orali tradizionali. In questo modo, chi vuole diventare avvocato potrà sostenere l'esame e avere l'onore di indossare la toga a difesa dei suoi clienti", ha concluso.