Un fiume di eroina attraversa da Genova per arrivare a Milano e Firenze da Parigi. Una nuova rotta, via treno, che passa da Nizza e che vede coinvolti nigeriani e cittadini del Mali tutti con una peculiarità: sono per la maggior parte richiedenti asilo ma, soprattutto, hanno documenti italiani e quindi sono poco controllati ai confini.
Negli ultimi sette mesi a Genova sono finite in manette tre persone che avevano inghiottito ovuli contenenti eroina. Uno è stato fermato a Ventimiglia, mentre una decina sono stati fermati a Milano, Firenze e Prato.
La nuova rotta della droga è adesso al vaglio delle tre direzioni distrettuali antimafia di Liguria, Lombardia e Toscana, che nelle ultime settimane hanno avviato un intenso scambio di informazioni sul fenomeno. Da quanto finora scoperto, i corrieri vengono arruolati tra stranieri con documenti di identità rilasciati in Italia, per la maggior parte richiedenti asilo. Alle spalle ci sarebbe "una organizzazione criminale - spiegano investigative - ben radicata nel territorio italiano".
Il viaggio parte da Milano, solitamente in aereo, fino a Parigi. In Francia, il corriere ingoia quanti più ovuli possibile, attraverso una procedura al limite delle torture poi da Parigi, il corriere prende il treno verso il sud della Francia e da qui verso l'Italia, via Liguria. Ogni 'spedizione' viene pagata circa 1.500 euro. "Ogni corriere - prosegue l'investigatore - arriva a fare due, tre viaggi al mese". Per questo, nelle ultime settimane sono stati intensificati i controlli da parte di polfer e squadra mobile nei principali scali ferroviari delle regioni interessate.
cronaca
Eroina, da Parigi a Milano attraverso Genova: il viaggio mortale dei nuovi corrieri della droga
Richiedenti asilo inghiottiscono ovuli in Francia per portarli in Italia
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