cronaca

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Il vice ministro Edoardo Rixi, ospite in diretta a Primocanale a Terrazza Colombo, risponde alle domande del mondo portuale genovese e della città riguardo al futuro.  

A un mese dal crollo del Ponte Morandi, Primocanale ha l'occasione di poter dialogare con Rixi per affrontare il tema del futuro della città. "La ricostruzione del ponte rischia di riportare Genova al 13 agosto, ma già prima vivevamo in una drammatica situazione di isolamento", esordisce Maurizio Rossi, editore di Primocanale ed ex senatore

"La percezione che deve derivare da questo momento è che il nostro sistema infrastrutturale e logistico non solo non funziona, ma anche si trova in una criticità estrema. Basta un'interruzione per bloccare tutto il sistema. Il problema non è solo del ponte, ma di tutta l'economia portuale e industriale. Deve essere l'occasione per dare una nuova prospettiva al porto genovese ", spiega Rixi. "Ad esempio nel crollo sono stati coinvolti tre binari e da lì passava il grosso della frutta siciliana verso la Francia". 

A queso proposito, l'ex senatore Rossi ricorda la sua richiesta al ministro Delrio nel 2015 dell'inserimento della mancanza di continuità territoriale per la regione Liguria. Una richiesta che, se accettata dall'Europa, potrebbe riconoscere finanziamenti pubblici e aiuti da parte dello stato al territorio. E Rixi accoglie il suggerimento: "Col Decreto Genova, per i prossimi due anni e mezzo abbiamo ottenuto la deroga per gli appalti come quella per gli aiuti alle imprese, ma adesso l'Europa deve credere anche nel corridoio logistico Genova-Rotterdam. I danni per la città sono iniziati il 14 agosto, mentre i lavori non saranno immediati".

"Nell'emergenza si è lavorato molto bene: sono stati stanziati 33 milioni di euro, non ancora esauriti, 2 milioni dal Ministero dell'Istruzione per le scuole, altri 6 milioni dalla Conferenza Stato Regioni, mentre altri 200 sono previsti", ha ricordato il vice ministro. "Bisogna che governo e autorità locali facciano squadra, poiché si vince o si perde tutti insieme. Anche perché l'unica persona che sa quanto costa un autobus è il sindaco così come l'unico a sapere il costo di un nuovo treno è il governatore, mentre il governo si deve occupare delle deroghe amministrative. In questo il mio è un ruolo difficile, ma mi permette di sentire tutte le voci". 

Ma la preoccupazione rimane, specialmente per il presente, oltre che per il futuro: dall'essere tagliati fuori dai traffici al fatto che ci si dimentichi presto di questa tragedia, lasciando Genova abbandonata. "Questo decreto in questo senso rappresenta una garanzia che la città non verrà lasciata a se stessa, ma che si continuerà a lavorare per rimetterla a posto".