I giornalisti del Secolo XIX, dopo aver appreso i contenuti del piano di riorganizzazione dei lavoratori poligrafici di Gnn - controllata dal Gruppo Gedi di cui il Decimonono fa parte che per il quotidiano ligure prevede un esubero di 37 lavoratori su 38, "ritengono che ancora una volta l'azienda abbia deciso di far pagare la crisi del settore ai propri lavoratori", afferma il Cdr derl Secolo XIX.
"Il piano presentato dall'azienda rappresenta un ulteriore e grave impoverimento dei giornali del Gruppo. Da anni giornalisti e poligrafici del Secolo XIX sono chiamati ad affrontare con responsabilita' tagli e sacrifici pur di tutelate la qualita' dell'informazione e del prodotto, l'indipendenza della testata e il ruolo che ricopre nel panorama dell'informazione nazionale grazie anche al forte radicamento sul territorio", spiega il Cdr. "Oggi il Secolo XIX non è in edicola per lo sciopero dichiarato dal personale poligrafico: i giornalisti del Secolo XIX appoggeranno i poligrafici nelle iniziative che decideranno di intraprendere a difesa dei osti di lavoro e del giornale", conclude il Cdr.
SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA - "Il gruppo editoriale Gedi ha proclamato a livello nazionale l'esubero di 121 poligrafici. Il Gruppo giustifica questa decisione a causa del calo di pubblicità e vendite. E' una situazione molto pesante che coinvolge tra amministrativi e poligrafici del Decimonono 24 lavoratori su Genova e 3 nelle altre province su un totale di 38 dipendenti a livello regionale". Lo scrive in una nota Fabio Allegretti della Cgil di Genova. "I poligrafici del Decimonono hanno già pagato un prezzo altissimo alla riorganizzazione: nel 2014 la San Biagio Stampa ha comunicato al sindacato l'apertura della procedura di licenziamento collettivo per tutti i 49 dipendenti dello stabilimento genovese provocando la chiusura del centro stampa. In tutti questi anni i poligrafici del Secolo hanno dovuto subire anche la cassa integrazione e successivamente la solidarietà, tutte operazioni tutt'altro che indolore" dice il sindacato. "I fatti hanno dimostrato che, a partire dalla sciagurata perdita del Corriere Mercantile, le dinamiche aziendali non tengono in considerazione il valore sociale d'impresa. Occorre fare l'impossibile affinché il Gruppo riveda la propria decisione non solo per scongiurare il problema occupazionale, ma anche per non ledere il prestigio del Secolo XIX testata nazionale" conclude la Cgil che ha chiesto un incontro urgente al governatore Giovanni Toti e al sindacodi Genova Marco Bucci.
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Editoria, riorganizzazione del gruppo: protesta al Secolo XIX che decide di non uscire
Sciopero dichiarato dal personale poligrafico
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