Cronaca

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Evadono ben 66 milioni di euro all'anno in contributi dovuti ai lavoratori le imprese edili genovesi: è uno dei dati allarmanti diffusi da Fillea Cgil che stamani ha organizzato il convegno "Rilanciare il settore delle costruzioni: occupazione, trasparenza e legalità nel sistema degli appalti, qualità dei diritti" a Palazzo San Giorgio.  Il segretario genovese Fillea-Cgil Silvano Chiantia ha sottolineato la pesante crisi dell'edilizia con un calo di oltre mille addetti a Genova tra il 2007 e il 2009, oltre un milione le ore lavorate in meno e la chiusura di 112 imprese. Tra le proposte il sindacato suggerisce una legge regionale per la realizzazione delle grandi opere, clausole per i subappalti nelle gare e una clausola sociale che garantisca ai lavoratori di un cantiere di passare alla nuova impresa subappaltante in caso la vecchia decada, oltre ad un registro degli edili in Prefettura. Ricette per combattere anche le infiltrazioni mafiose: "una piaga radicata nella nostra città e nella nostra regione che tende ad individuare i referenti politici", ha concluso Chiantia.

CANEPA: "ATTENZIONE CONTRO INFILTRAZIONI MAFIOSE" - "Le infiltrazioni mafiose iniziano con la filiera del cemento per continuare nella movimentazione della terra, un vero cavallo di troia": l'allarme arriva dal magistrato Anna Canepa alla Direzione nazionale antimafia con delega su Lombardia e Liguria, intervenuta stamani al convegno promosso dal sindacato Fillea-Cgil. "Non basta incrementare i controlli, ci vuole più attenzione da parte dei committenti - ha detto Canepa - bisogna aumentare la trasparenza e soprattutto vigilare su subappalti e subcontratti". Il magistrato ha rimarcato anche che "ci sono sintomi di infiltrazioni mafiose nel ponente ligure ma per fortuna siamo un territorio ancora socialmente sano - ha precisato il magistrato - La mafiosità sommersa è più difficile da individuare. Infatti paradossalmente in Liguria abbiamo dati investigativi ma non dati giudiziari. In Lombardia abbiamo entrambi". Infine Canepa si è augurata maggior trasparenza del settore edile col nuovo piano straordinario antimafia che prevede la stazione unica appaltante provinciale, controlli su cantieri, e che tutti i pagamenti oltre i 500 euro siano contrassegnati con un codice e fatti su conti correnti dedicati.