Questo articolo mi esce dal cuore. È da tempo che lo rimando ma oggi lo scrivo. Dal crollo di ponte Morandi Primocanale gira attraverso le autostrade di tutta la Liguria per documentare lo stato dei cantieri, le chiusure, i lavori che vengono fatti, la mancanza di sicurezza.
Ricordiamo che se questo è successo, cioè se Autostrade (ma anche Salt) ha iniziato a mettere in sicurezza i tunnel, i viadotti, se ha rimosso le barriere antirumore pericolose, è solo “grazie” al crollo di ponte Morandi che ha scoperchiato un pentolone di inadeguatezze, di pesanti carenze negli interventi durante gli anni passati: i soldi non investiti nella sicurezza dove finivano? Certo non nelle tasche dei cittadini che hanno continuato a pagare pedaggi per viaggiare a rischio (scopriamo oggi).
Le 43 vittime di ponte Morandi, attraverso il loro involontario sacrificio, hanno fatto sì che oggi tutti noi viaggiamo più sicuri. Viaggeremo più sicuri, ma ci vorranno anni a colmare le le lacune nelle manutenzioni. Ma perché è stato necessario una tragedia così grande?
Quindi vorrei che chi imbocca l’autostrada, non solo i genovesi, ma tutti, guardassero rapidamente in cielo e facessero un sorriso di riconoscenza alle 43 vittime, che solo per sintesi chiamo così, perché “vittime” è un termine troppo impersonale. Ricordiamo che erano mamme, papà, figli, zii, nonni, amici, parenti di qualcuno. E che il loro numero va moltiplicato per chissà quanto, tante quante le vite che la loro scomparsa ha sconvolto.
Non dimentichiamoli mai, perché se passeremo sotto le gallerie con meno rischi che crollino sarà anche grazie a loro. Forse solo grazie a loro. Oltre alle gravi carenze del concessionario, mi chiedo infine perché nessuno abbia mai vigilato, come avrebbe dovuto, sul fatto che facesse quanto previsto dal contratto, manutenzioni incluse. La regola sarebbe questa, succede anche in porto: se non rispetti il piano di impresa ti ritiro la concessione. Invece Autostrade i lavori non li faceva e nessuno la ha censurata. È dovuto crollare un ponte perché emergesse. Sono dovute morire 43 persone.
cronaca
Ecco perché siamo tutti in debito con le vittime di ponte Morandi
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