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Oggi o domani: l’approvazione del Decreto Genova, il provvedimento urgente del Governo per affrontare l’emergenza successiva al crollo di ponte Morandi, avverrà a breve. Lo ha annunciato ieri sera il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli. Si tratta di un testo che contiene una serie di misure che sono state pensate per aiutare una città spezzata in due, gettata in un caos viario che ha un pesante impatto economico su cittadini e imprese. 

Dal punto di vista economico il cavillo più interessante sembra quello legato alla possibilità di mantenere sul territorio fino al 3% del gettito fiscale generato dal porto di Genova: se approvata, la norma consentirebbe alla città di recuperare una cifra non lontana dai cento milioni l’anno.

La bozza fatta circolare ieri comprende anche una vasta serie di sgravi fiscali per le imprese che hanno subito un impatto negativo sul fatturato in seguito alla grande tragedia.

Nel Decreto non dovrebbe invece esserci nessun riferimento al commissario alla ricostruzione che sostituirà il commissario all’emergenza che è stato operativo nelle prime settimane dopo la tragedia: il ministro Toninelli ha dichiarato ieri che la nomina avverrà in seguito, con apposito provvedimento. L’attuale commissario all’emergenza, il presidente della Regione Giovanni Toti, aveva chiesto la nomina anche per la seconda fase della gestione del post crollo ma, dopo le pesanti tensioni con il governo e le parole del sottosegretario Rixi (“serve un uomo di dialogo”), sembra difficile che il nuovo commissario possa ancora essere lui.

Infine la ricostruzione: nel Decreto Genova non dovrebbe esserci traccia dello schema che verrà utilizzato per arrivare al nuovo ponte ma ieri è emersa la possibilità che gli studi ingegneristici possano essere affidati a un società del gruppo Ferrovie dello Stato, la Italferr, che sostituirebbe nell’incarico la Spea Engeneering del gruppo Autostrade per l’Italia.

Le reazioni alla bozza del Decreto Genova non si sono fatte attendere: oltre al presidente Toti, che ha sparato ad alzo zero contro il Governo e contro la Lega con un pesante post su Facebook (vedi articolo), anche dal Partito Democratico arrivano critiche: Alberto Pandolfo si lamenta per non aver trovato alcun riferimento ad ammortizzatori sociali per le aziende colpite, Raffaella Paita ha detto di non aver avuto nessuna risposta dal Governo alle domande fondamentali sulla ricostruzione del ponte.