cronaca

Il ministero dell'Interno ha confermato che i controlli ci saranno
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Si complicano le modalità dei controlli sul territorio nazionale. L'ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, in vigore per le limitazioni valide su tutto il territorio nazionale e da domani venerdì 6 novembre per le regioni, implica la necessità di incrementare i controlli delle forze dell'ordine. Al momento non ci sono certezze sulle modalità in cui verranno effettuati, ma è certo che seguiranno un modus operandi più complesso rispetto a quello di marzo 2020.

Il ministero dell'Interno ha infatti ammesso che i controlli ci saranno, sì, ma "potranno essere solo a campione" perché con l'Italia divisa in macro aree e una maggiore mobilità consentita, sarà molto più difficile individuare i trasgressori, soprattutto durante le ore diurne. Si tratta infatti di un 'lockdown light' evidente soprattutto per l'ampio utilizzo dei mezzi pubblici. Inoltre le regioni dovranno applicare restrizioni diverse in base ai parametri stabiliti dal ministero della Salute. Per quanto capillare, il lavoro delle forze di polizia non darà gli stessi risultati del primo lockdown. 

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Il compito di stabilire le modalità di intervento spetta al prefetto Bruno Frattasi, capo di gabinetto del Viminale, in accordo con la ministra Luciana Lamorgese. La circolare verrà poi tradotta in indicazioni operative dal capo della polizia Franco Gabrielli. Malgrado le modalità siano ancora in fase di studio, emerge che non sarà possibile bloccare tutti gli accessi alle stazioni e che si interverrà nei principali snodi di traffico. Non solo posti blocco, sarà necessario intervenire anche nel corso delle manifestazioni di piazza, che da giorni si susseguono in tutta Italia.