cronaca

Ancora polemiche sulle misure di sicurezza
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Suona la prima campanella dell'anno anche in Liguria. Sono 171mila gli studenti liguri che rientrano in classe dopo coltre 6 mesi. Un rientro in aula non privo di polemiche per quanto riguarda le disposizioni di sicurezza da seguire in questa nuova fase utili a evitare il contagio dal coronavirus. In tutta Italia sono 5,6 milioni gli studenti che si riapropriano delle proprie aule. Ingressi scaglionati, distanziamento e mascherine.


Tuttavia non tutte le scuole della Liguria ripartono oggi. Alla Spezia le lezioni ripartono il 24 settembre. Altri comuni liguri hanno deciso di far partire le lezioni più avanti come Bogliasco nella città metropolitana di Genova, Alassio e Albenga in provincia di Savona, e ancora Soldano, Vallecrosia, Bordighera e Ospedaletti in provincia di Imperia mentre in provincia della Spezia a Lerici si entra il 16 settembre.

Polemiche per quanto riguarda la presenza dei banchi monoposto. In diversi istituti liguri, come nel resto d'Italia, non sono ancora arrivati e presidi e dirigenti scolastici hanno cercato di adottare soluzioni alternative. La Cisl denuncia che su 44mila banchi previsti ne sono arrivati al momnento solo 4mila in Liguria. Polemiche anche per quanto riguardo le mascherine. Il Governo ha promesso di consegnare direttamente i dispositivi agli studenti attraverso le scuole ma molti istituti lamentano ritardi nella consegna. Infine polemiche anche per quanto riguarda l'election day previsto per il prossimo fine settimana qquando numerosi istituti saranno obbligati a trasformarsi in sedi elettorali. In Liguria si vota per rinnovare il consiglio regionale ed eleggere il nuovo governatore ma al contempo c'è anche il referendum sul numero di parlamentari. Le stesse regioni al voto prima dell'estate avevano chiesto che la data delle votazioni venbissero anticipate proprio per evitare di far rientrare in classe i ragazzi, salvo poi immediatamente sospendere le lezioni.   

LE MISURE DA ADOTTARE IN CASO DI STUDENTE POSITIVO - Dopo le molte osservazioni arrivate in Regione Liguria circa la quarantena per 14 giorni senza tampone per i compagni di classe di un alunno riscontrato positivo, la Regione stessa in una nota precisa che si tratta di una misura prevista dalle linee guida nazionali validate dall'Istituto Superiore di Sanità e dal ministero competente.

"A fronte di quelle linee guida, Regione Liguria ha predisposto un piano ad hoc, che applica quelle disposizioni e le integra, per facilitare la vita delle famiglie e garantire, grazie all'individuazione dell'Istituto Gaslini come hub regionale, interventi uniformi per tutto il territorio, con un'azione di screening tempestiva di tutti i casi nella fascia di età compresa tra 0-19 anni e del personale scolastico con sintomi riconducibili al Covid-19 (febbre oltre 37.5, sintomi respiratori o sintomi gastroenterici)", si legge in una nota.

In particolare, "nel caso in cui un bambino venga confermato come caso positivo dopo aver effettuato il tampone, è previsto che i compagni di classe, in quanto contatti stretti individuati dal Dipartimento di prevenzione con le consuete attività di tracciamento, siano posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell'ultimo contatto con il caso confermato. Sarà il Dipartimento a decidere la strategia piu' adatta per attività di screening al personale scolastico e agli alunni, valutando caso per caso. Se ritenuto necessario, su richiesta del pediatra o del medico di medicina generale, sarà possibile effettuare il tampone", conclude la nota.

La Regione Liguria ha anche attivato presso l'Istituto Gaslini il numero verde 800.936.660 attraverso il quale esperti dell'ospedale pediatrico sono a disposizione sia della famiglia dell'alunno risultato positivo sia delle famiglie dei contatti stretti, tra cui i suoi compagni di classe, proprio per valutare ogni situazione e non lasciare i genitori da soli per il periodo della quarantena, previsto dalle disposizioni nazionali. Le famiglie avranno a disposizione anche la mail per ogni chiarimento.