cronaca

Gemma dal bar di galleria Mazzini: "Qui quando un giocatore vince siamo felici e spesso glielo riveliamo noi"
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"Quel tabaccaio di Napoli che ha preso la schedina vincente ed  fuggito è stato sciocco, ha fatto un colpo di testa, una follia, stupida"

A parlare è Gemma Iudica, della famiglia che da tre generazioni gestisce il bar Donelli di galleria Mazzini, cent'anni di vita, una delle botteghe storiche di Genova con i suoi cent'anni di vita e da sempre punto di riferimento per ogni giocatore di schedine. Gemma è figlia di Claretta Donelli, sorella dell'iconico Virginio Donelli, l'immagine del bar che ha lasciato il testimone al figlio Odilio per godersi la pensione.


Gemma le è mai capitato di invidiare un giocatore che ha vinto una grossa vincita?

"Invidiare no, per noi se un giocatore vince è gratificante, è come raggiungere un obiettivo"

Ci racconti qualche episodio...

"Capita spesso il contrario di quanto accaduto a Napoli: molti giocatori che non si rendono conto di avere vinto e siamo noi a dirglielo, capita anche di persone che pensavano di avere vinto poco e grazie a noi hanno poi scoperto di avere vinto una cifra consistente. A noi l'ultima volta è successo con "Si vince tutto", appena uscito: un signore che aveva giocato un sistema pensava di avere vinto dieci euro, invece aveva vinto 26 mila euro, è diventato tutto rosso, è stata una bella cosa...".

Torniamo ai ricordi del Totocalcio, gioco che ha segnato la storia del Bar Donelli...

"Quanti bollini abbiamo attaccato sulle schedine, adesso pare che il Totocalcio cambi ancora a gennaio, è il nostro campo di battaglia, siamo cresciuti con il Totocalcio, si iniziava a discutere della partire il lunedì e si terminava la domenica, c'era un coinvolgimento, era piacevole, discorsi da bar",

C'è stato qualche vincitore che poi si è ricordato di voi? Sua mamma (Claretta, durante l'intervista seduta nel dehor del locale ndr) si ricordava di un cliente che le ha fatto prendere la patente promettendole di regarle un'automobile nuova e poi è sparito.

"Vero: un signore dopo avere vinto una cifra importante in lire aveva illuso mia madre, che aveva iniziato a lavorare a 13 anni e a quei tempi avrà avuto diciannove anni, guardi Claretta, le aveva detto, le regalo una macchina, scelga modello e colore che poi al concessionario passo io, mia madre prese la patente ma poi quel cliente è sparito. Per carità, fare un regalo è un di più, non era dovuto, ma poi è sparito anche come cliente..".

Qualche vincitore che invece è stato molto generoso?

"Ce ne sono stati, senza eccessi anche perchè chi vince pensa a sistemare i propri cari, però le gratifiche ci sono"

La differenza del vecchio giocatore Totocalcio e quello moderno del Gratta e Vinci e delle Scommesse?
"Tutto cambiato, prima il giocatore del Totocalcio si divertiva e il vincere era quasi un di più, adesso poi si gioca tutta la settimana, con partite che iniziano il venerdì e finiscono il lunedì, questo ha snaturato quella che era la vecchia schedina del totocalcio, prima iniziava la domenica e finiva la domenica, adesso è diventata una speculazione, un'altra cosa".

Meno romantico?
"Bravo, perfetto, adesso è meno romantico, ora si pensa solo al guadagno".