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Modificato il verbale della seduta precedente
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Avvio concitato della seduta dell'Aula del Senato, con la maggioranza che critica la presidente Elisabetta Casellati. Tanto da far modificare il verbale della seduta precedente, con la richiesta di inserire che molti senatori della maggioranza avevano chiesto di poter intervenire prima di Roberto Calderoli e anche prima che venisse messa in votazione la sua proposta di non procedere all'esame degli articoli del decreto Elezioni. Dalla maggioranza, tra le cui fila vi erano timori per le presenze di oggi, dopo la notizia dell'annullamento del voto di fiducia per mancanza del numero legale dovuto a un errore tecnico del conteggio dei senatori in congedo, si fa invece sapere che i numeri "sono quasi al completo", mentre molte assenze, stando a fonti parlamentari dem, sarebbero da registrare nel centrodestra. Nella maggioranza ci sono "malumori per la gestione dell'Aula da parte della presidente Casellati", giudicata "troppo schiacciata su Salvini".

Diversi gli attacchi arrivati dalla maggioranza, seppur con toni diversi, alla gestione dell'Aula da parte della presidente Casellati, che si è difesa con tono deciso, spiegando che pur assumendosi le sue responsabilità, quanto avvenuto è addebitabile a un "grave errore tecnico" e che la presidente "non accetta lezioni da nessuno". Il più duro, tra i critici, il senatore M5s Primo Di Nicola, che ha parlato di "perdita di credibilità dell'istituzione" definendo quanto accaduto "pericoloso". Parola che fa andare su tutte le furie Casellati, "lei pericoloso non se lo può permettere", è la replica della presidente. Che, quindi, ricostruisce quanto accaduto, ricordando che durante il voto di fiducia "io non c'ero, c'era la presidente Taverna".

Dl Elezioni, tutto da rifare al Senato per assenza del numero legale - CLICCA QUI


La vice presidente Paola Taverna, M5s, chiamata in causa, prende la parola e non è certo tenera, tanto che il clima in Aula si fa incandescente: "L'Ufficio di presidenza è impersonale, fare nomi e cognomi svilisce le istituzioni. Io presiedevo in sostituzione del presidente La Russa assente scientemente, conoscendo l'intenzione di far mancare il numero legale". Parole che Casellati respinge: "Lei sostituisce e basta, non capisco a cosa si riferisce. E' una polemica inaccettabile". Infine, Casellati si innervosisce per alcune riprese, vietate dal regolamento, effettuate dai cellulari da parte di alcuni senatori della maggioranza. E dopo aver ripreso i senatori in questione, invitandoli a smetterla, si lascia andare a qualche frase stizzita, udibile dal microfono acceso. Quindi il processo verbale è stato approvato, con le modificazioni richieste da vari senatori.

Risolti i conflitti durante le fasi procedurali è arrivato il via libera del Senato alla nuova fiducia posta dal governo sul decreto Elezioni, dopo l'annullamento del voto che si era svolto ieri per mancanza del numero legale. I voti favorevoli sono 158, nessun voto contrario e nessun astenuto. le opposizioni tutte non hanno partecipato al voto. Il decreto, che accorpa in un'unica tornata elettorale comunali, regionali, suppletive e referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari rinviando il voto in autunno, è legge. Il provvedimento viene convertito in legge in extremis, in quanto sarebbe scaduto dopo poche ore.

Il via libera definitivo del Senato al decreto Elezioni con voto di fiducia è stato accolto da un lungo applauso della maggioranza, presente in Aula a differenza delle opposizioni. I senatori presenti erano 162, i votanti 158, la maggioranza fissata a 80. Il numero legale, assicurano fonti di maggioranza, è stato garantito e fissato a 158. Si pone rimedio così a un clamoroso errore, dopo l'annullamento del voto precedente, un evento che ha pochi precedenti nella storia parlamentare italiana, l'ultimo nel 1989.

Le novità principali introdotte nell'esame parlamentare sono: le elezioni amministrative si svolgono in due giorni (domenica e lunedì) anziché in uno solo, inserire nell'election day anche il referendum costituzionale, sono state ridotte le firme per le liste ad un terzo per comunali e circoscrizionali e per le regionali, resta salva la possibilità per ogni Regione di derogare; è stato inserito anche un articolo che prevede l'adozione di protocolli per svolgere il voto in sicurezza. La finestra elettorale si apre dal 15 settembre al 15 dicembre. In questa finestra spetta al governo decidere: l'esecutivo ha preannunciato il suo orientamento politico a decidere per la prima settimana utile, 20 e 21 settembre (primo turno amministrative, regionali, referendum); 4 e 5 ottobre ballottaggio amministrative.

CONSULTAZIONI -
Elezioni suppletive per la Camera e il Senato; elezioni dei Consigli comunali e circoscrizionali; elezioni dei Consigli provinciali e dei Presidenti delle province; elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali e per l'elezione del Presidente nelle regioni a statuto ordinario; referendum ex art. 138 Cost. sul testo di legge costituzionale che dispone la riduzione del numero dei parlamentari.

ELECTION DAY 20-21 SETTEMBRE - "Si voterà con un election day il 20 e 21 settembre, me lo ha confermato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese". Lo comunica il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti via fb. "Si presenteranno le liste il 20 agosto poi inizierà la campagna elettorale, come è noto avremmo preferito votare prima dell'apertura scuole, così probabilmente cominceranno il 14 e poi dovremmo sospenderle per tre giorni, pazienza", aggiunge.

REGIONALI - Per le Regioni a statuto ordinario la nuova legge prevede una proroga di 3 mesi al posto dei 5 anni previsti in via ordinaria dalla legge (art. 5, co. 1, L. 165/2004). Inoltre, si prevede che le elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali si svolgano esclusivamente nei 60 giorni successivi al termine della nuova scadenza del mandato o nella domenica compresa nei 6 giorni ulteriori. Nel 2020 sono previste le elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali in 6 regioni a statuto ordinario: Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia. La durata del quinquennio scade per queste regioni il 31 maggio. Per effetto dello slittamento disposto, la legislatura è prolungata al 31 agosto. Le elezioni potranno perciò svolgersi nel periodo dal 1° settembre al 5 novembre, con la prima domenica utile il 6 settembre e l'ultima il 1° novembre, ossia 60 giorni successivi al termine della nuova scadenza del mandato o nella domenica compresa nei 6 giorni ulteriori.

COMUNALI E CIRCOSCRIZIONALI - Il turno annuale ordinario del 2020 viene spostato a una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre, anziché tra il 15 aprile e il 15 giugno. Nello stesso periodo si voterà anche per l'elezione dei Consigli comunali e circoscrizionali che devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato, se le condizioni che rendono necessarie le elezioni si sono verificate entro il 27 luglio 2020. Viene prolungata di tre mesi la durata in carica dei consigli regionali il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 e si stabilisce che le elezioni si svolgano nei 60 giorni successivi o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori.

SUPPLETIVE - Viene fissato il termine per lo svolgimento delle elezioni per i seggi dichiarati vacanti entro il 31 luglio 2020 in 240 giorni dalla dichiarazione della vacanza, rispetto ai 90 giorni previsti dalla legge elettorale. Al momento risulta vacante il seggio del collegio uninominale n. 03 della regione Sardegna per il Senato. Il Presidente della Giunta delle elezioni del Senato ha dichiarato la vacanza il 18 marzo. Pertanto, secondo la legge elettorale (90 giorni), il termine ultimo per lo svolgimento dell'elezione suppletiva è il 16 giugno, con ultima domenica utile il 14 giugno. Con la nuova legge, che amplia il termine per lo svolgimento le elezioni a 240 giorni, il termine ultimo è il 13 novembre, con ultima domenica utile l'8 novembre 2020. Alla Camera non risultano seggi vacanti di collegi uninominali. Tuttavia, se si verificassero vacanze di seggi entro il 31 agosto, si applicherebbe la nuova norma.

REFERENDUM - La legge prevede lo svolgimento contestuale delle elezioni e del referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari (election day) ed estende anche alla giornata di lunedì le operazioni di voto. Reca inoltre ulteriori disposizioni sul procedimento preparatorio elettorale per le elezioni previste nel 2020.

PAR CONDICIO - Con una modifica introdotta alla Camera frutto dell'accordo tra maggioranza e opposizione si è anche stabilito un nuovo criterio per la par condicio durante la campagna elettorale: "si applica in modo da evitare posizioni di svantaggio rispetto ai mezzi di informazione e per la comunicazione politica durante le campagne elettorali e referendaria, in relazione alla situazione epidemiologica derivante dalla diffusione del Covid-19".

PROTOCOLLI SANITARI - Dispone che le consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2020 si svolgano nel rispetto delle modalità operative e precauzionali previsti dai protocolli sanitari di sicurezza adottati dal Governo.