cronaca

Attenzione alle ripercussioni sul turismo
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Continua a tenere banco la questione relativa alla chiusura delle discoteche. Il nuovo provvedimento emesso dal ministro della salute Speranza ha lasciato più di un dubbio tra gli operatori del settore come ha raccontato il presidente Sib (associazione italiana imprese di intrattenimento), Fabrizio Fasciolo: "Un'ordinanza che era nell'aria da tempo ma che è difficile da accettare specialmente perchè i locali ufficiali si sono sempre attenuti alle norme e quindi al distanziamento all'ingresso, la misurazione della temperatura e la tracciabilità".

Le difficoltà nella gestione di un locale in questo momento, specialmente in quelli superiori alle 1000 unità, sono molteplici e anche gli addetti alla sicurezza hanno difficoltà nel far rispettare le ordinanze: "Sarebbe stato molto più semplice allertare le forze dell'ordine e sanzionare chi non indossa la mascherina o comunque chi potrebbe creare i presupposti per una situazione rischiosa. Noi però non possiamo sostituirci allo stato. Non possiamo e non vogliamo neanche farlo" ha continuato.

Prima la chiusura forzata per il lockdown poi la nuova ordinanza hanno messo in ginocchio tante attività: "In provincia di Savona su circa 40 locali hanno riaperto solo in 8 o 9" ha detto Fabrizio Fasciolo che poi ha precisato: "Si sono però tenute serate in luoghi non a norma e non abilitati. I locali mancanti sono stati sostituiti da attività senza nessuna regolarità e senza garanzie per la sicurezza delle persone, non solo per quel che riguarda il covid-19".

Anche in provincia di Imperia la situazione è piuttosto complicata come spiega Enrico Calvi, presidente Fip (Federazione pubblici esercizi): "Il legislatore ha deciso di chiudere le discoteche lasciando però aperte le attività accessorie. Bisogna però stare attenti a non distruggere un intero compartimento, quello del turismo, che è fatto anche di sale da ballo, discoteche e divertimento. Nessuno nega l'esistenza del virus ma dobbiamo stare attenti che la curva non faccia più danni della malattia". Anche Calvi poi invoca un aiuto da parte dello stato: "Abbiamo chiesto sin da subito un supporto per far comprendere e rispettare le regole perchè per noi non è facile".