Cronaca

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Continua le battaglia delle tv private locali per ottenere un posto di primo piano nel telecomando nel momento in cui si passerà al digitale terrestre, tra il 25 novembre e il 20 dicembre in Liguria, attraverso una decisione che spetta all’agenzia per la garanzia nelle comunicazioni, l’Agcom. Ci sarà infatti un sistema di sintonizzazione automatica dei canali, detto tecnicamente Lcn, ed è importante che le tv locali non siano dopo il 10 ma almeno dall’8 in poi sul telecomando. C’è stata la prima audizione dell’Agcom, nell’ambito delle consultazioni pubbliche che precedono la decisione finale: è toccata alla Sardegna che per prima è passata al digitale terrestre: “Ci sono importanti realtà economiche e occupazionali con ruoli di primo piano nel panorama delle tv locali private e vanno preservate, l’Agcom ne deve tenere conto” ha detto Ugo Cappellacci presidente della Sardegna. L’Agcom ha posto a consultazione pubblica questi criteri, messi in dubbio dalle tv locali: i numeri da 1 a 9 ai canali generalisti tradizionali; i numeri da 10 a 19 alle emittenti locali ex analogiche di particolare valore e radicamento sul territorio; i numeri da 20 a 70 ai canali digitali nazionali suddivisi per generi di programmazione; i numeri da 71 a 100 alle altre emittenti locali. Per i numeri da 100 a 200 verrà ripetuta la stessa sequenza. E poi ci saranno i canali a pagamento. La consultazione servirà anche ad approfondire gli aspetti relativi alle abitudini e preferenze degli utenti. Ed è proprio questo che chiedono le tv locali, di tenere conto, anche nella collocazione sul telecomando, della rilevanza e del ruolo di servizio che svolgono, partendo dall’8.