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Questo derby al Genoa non deve far paura malgrado parta nettamente sfavorito visto il filotto inanellato dalla Sampdoria nelle ultime partite. Aggrapparsi al ritardo storico di un successo rossoblu, ultimo nel maggio del 2016, non è esercizio utile. Sono altri i numeri che Criscito e compagni, ma anche i tifosi, devono guardare per essere ottimisti e riguardano la gestione di Didi Nicola.

Dopo la sosta per il Covid un po’ di certezze sono crollate in casa del Grifo, evidente, eppure in 8 partite sono arrivati altrettanti punti, magari un po’ meno delle attese ma sufficienti per tenere il naso fuori dall’acqua torbida. Certo il gioco è la grinta visti prima dello stop erano un’altra cosa eppure con Nicola se si sommano i risultati, val bene ricordarlo bene, sono arrivati 22 dei 33 punti complessivi. Un terzo li hanno ottenuti Andreazzoli e Thiago Motta i due terzi con una media da salvezza più che in carrozza, 1,3 a match, li ha portati a casa proprio Nicola. Bastava chiamarlo un mese prima e oggi il derby sarebbe stato l’ultimo atto di un torneo quasi sereno, sarebbe stato il premio da cercare per regalare qualcosa alla gente della Nord.

Il Genoa deve stringersi forte attorno a lui, al suo umile ma capace mister per strappare nella stracittadina qualcosa di importante: onore, orgoglio e ovviamente un risultato che è odiosamente un tabù insopportabile e lo dovrebbe essere specialmente per chi ha fatto e soprattutto disfatto ciò che vediamo in campo. Le imprese fatte da questo Genoa in una stagione ancora una volta stentata, inaccettabile, con Nicola ci sono state: battuto il Sassuolo, ko il Milan e il Bologna in trasferta, domato il Cagliari e gli applausi seppur senza punti con le romane. Non si possono negare i problemi e il peso di una classifica ancora poco rassicurante, ma se ci si volta indietro era molto ma molto peggiore la situazione quando sulla panchina si è seduto proprio Nicola, ultima scommessa.

Le scelte tattiche e tecniche toccheranno a lui che può contare su esperienza e senso di appartenenza di gente come Pandev, Perin, Behrami, Zapata, Biraschi, Iago e altri. Qualche defezione ci sarà ma sorprese come quelle di Jagiello, decisivo col Lecce, nei derby genovesi non sono mancate. Per Didi l’occasione di una svolta per la sua carriera, ma non solo, perché salvare il Genoa battendo i cugini non avrebbe prezzo per la portata di un’impresa che resterebbe per sempre. In fondo proprio per questo la pressione non è solo sul Genoa.