cronaca

Le principali compagnie telefoniche hanno aderito all'invito del Governo
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Niente più gigabyte esauriti a causa della didattica a distanza. Alcune delle principali compagnie telefoniche, infatti, come Wind, Tim e Vodafone, hanno accolto l’invito del Governo a escludere le piattaforme usate per la dad dal consumo di traffico dati. Partiranno a breve le soluzioni che permetteranno finalmente agli studenti di poter seguire da remoto le lezioni senza dover preoccuparsi di rimanere senza connessione prima del rinnovo dell’abbonamento. Ogni operatore telefonico le attiverà in questi giorni e provvederà a comunicarne le modalità. 

“Quando si affronta un'emergenza come quella che stiamo vivendo serve davvero il sostegno di tutti. Da marzo a oggi lo Stato ha già investito oltre 400 milioni per il digitale a scuola. Iniziative come questa rafforzano l'impegno per supportare la scuola. Ringrazio chi ha aderito al progetto", così la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, sul suo profilo Facebook.

In questo modo si cerca di venire incontro alle famiglie e di garantire pari opportunità di accesso ad un diritto primario, come l’istruzione, per evitare con ogni sforzo che si creino gap educativi. Un primo passo che, si spera, possa essere esteso anche a coloro che frequentano l'università. La connettività è diventata un elemento fondamentale di inclusione sociale e per questo deve essere garantita a tutti. Tra smartworking, tablet e pc, non è stato facile per le famiglie affrontare questo cambiamento di abitudini già nel primo lockdown. In tanti, inoltre, lamentano lentezza della rete Internet o assenza di dispositivi. 

In Liguria sono 62.600 gli studenti che sono costretti a seguire la dad, un numero che rappresenta il 36,8% del totale regionale, quindi più di uno su tre. Se la tecnologia da un lato ha i suoi lati positivi e viene in aiuto in una situazione di emergenza, per i ragazzi non è così facile restare al passo con il programma. Anche per questo, si sta pensando a delle iniziative per sostenerli in questo anno scolastico: a Campomorone, ad esempio, il Comune ha avviato il progetto “Una scuola per tutti”, dove alcuni operatori si mettono a disposizione degli studenti in difficoltà per creare gruppi più piccoli di sostegno.