cultura

Al via i corsi al centro Unicusano di via Chiodo
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Il genovese? Ha una cadenza particolare, più facile da riconoscere, grazie alle vocali lunghe. Ma lo spezzino, pur non essendo una lingua letteraria come il genovese, può essere utilizzato per alcuni esperimenti poetici. Ha una sua musicalità, derivata dal fatto che ci sono pochissime consonanti intervocali”. Lo afferma Piergiorgio Cavallini, esperto di dialetti, docente al corso di “spezzino” organizzato dal centro Unicusano di Via Chiodo alla Spezia.

A dimostrazione di questa teoria suggestiva, durante la presentazione dei corsi, l’avvocato Luigi Camilli ha recitato, tra l’altro, L’Infinito di Leopardi in versione dialettale spezzina (diventa “L’enfenì).

A Spezia – aggiunge Cavallini - rispetto ad altre realtà il dialetto è arrivato vicino alla scomparsa. Stiamo cercando di riportarlo in auge, di utilizzarlo, di suscitare l’interesse a questo modo di espressione legato a una cultura che non deve andare persa”.


Camilli – che affiancherà Cavallini nelle lezioni di “spezzino” – aggiunge: “Il genovese ha una musicalità molto diversa dallo spezzino. E’ un dialetto aspro. Lo spezzino è più morbido e dolce”. E sul successo del corso si dice convinto: “Interesse per il dialetto c’è, questa esperienza va avanti da tempo. Nelle scuole abbiamo già raccolto molto consenso tra i giovani. Ora l’obiettivo è anche quello di valorizzare le sfumature di dialetti in territori limitrofi a quello spezzino.