porti e logistica

"Per il Terzo Valico raddoppiamo i finanziamenti"
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Full immersion genovese per il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio. In una giornata rovente per Genova, segnata anche dal sopralluogo del presidente lombardo Maroni per l'accordo bilaterale sulla sanità, Delrio ha confermato in toto la linea degli ultimi mesi.

Sì agli accorpamenti tra porti, avanti tutta sul Terzo Valico, elezione di Genova a polo strategico del traffico merci insieme a Savona. Il tutto mentre Merlo saluta il porto e Delrio lo lascia nelle mani dell'ammiraglio Pettorino, commissario pro tempore, in attesa della nuova governance. Che, assicura il ministro, “arriverà entro gennaio”.

Prima tappa a Palazzo Ducale, dove andava in scena l'assemblea pubblica di Confindustria #Genovadoveandiamo. Strategica Genova, strategiche le infrastrutture: “Se la finanziaria verrà approvata, i fondi per il Terzo Valico raddoppieranno. Passiamo a 3,8 miliardi e lavoriamo per ottenere un cofinanziamento europeo”. In questo modo, secondo Delrio, Genova e Savona possono puntare ad assorbire la metà dei traffici italiani. “Sarebbe finalmente un polo all'altezza dei più grandi porti europei, posto proprio al termine del corridoio strategico Genova-Rotterdam”.

C'è però un filo conduttore nelle posizioni del Delrio. Non è solo del capoluogo che si parla, ma del cosidetto “sistema nord-occidentale”, previsto dalla riforma, che includerà Savona con il terminal di Vado: “Voglio farne il porto più importante d'Italia”.

Come? L'accorpamento, o fusione, che dir si voglia, è l'unica strada. E parte la stoccata a Miazza: “Bisogna capire che è questo che crea lavoro, non la difesa di due posti in Consiglio d'Amministrazione. Miazza? Non è con lui che parlo, ma con le autorità locali”.

LA REAZIONE DI SAVONA - Ed è proprio a Savona che Delrio si è spostato nel pomeriggio, incontrando, tra gli altri, il sindaco Federico Berruti. "Non siamo retrogradi, capiamo che il mondo è grande e la competizione globale richiede strategie comuni - risponde il primo cittadino - L'importante è che il nostro sistema abbia più opportunità e non meno".

Qualche rassicurazione c'è, anche se Berruti sembra ancora molto cauto: "Parto pur sempre da una preoccupazione. La presenza di Delrio la riduce un po', ma adesso cerchiamo di arrivare a un'intesa sui contenuti. Se si governa un Paese bisogna anche accettare, anzi, superare i dissensi locali. Però mi pare che non ci sia un conflitto, lo si vede anche dal clima di oggi. Delrio è stato per molti anni un sindaco, come anche il presidente Renzi. Anche se oggi governano dal centro sanno che le riforme vanno calate con decisione ma anche attenzione, adattando i contenuti e anche i modi di una riforma alle esigenze di una comunità locale"