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Costi: "Quando il virus finirà l'economia non si rimetterà magicamente in moto da sola"
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"Ci auguriamo che nella conversione del decreto Ristori vengano ricomprese alcune attività fino a questo momento escluse" Luca Costi, segretario di Confartigianato Liguria chiede maggiore attenzione a quelle realtà produttive del Paese costrette a limitare le loro attività a causa delle misure rese da Roma per limitare la diffusione del Covid.

Pizzerie al taglio, rosticcerie, gelaterie e pasticcerie sono alune delle attività al momento non considerate. In Liguria sono circa 3mila imprese. Ma non è l'unico aspetto che Confartigianato chede di rivedere al governo: "I temi sono due: da una parte quello dei ristori. Dobbiamo considerare che in caso di chiusure ulteriori il periodo che va da fine novembre a tutto dicembre è il momento più importante. Ma in secondo luogo bisogna parlare anche di investimenti in prospettiva per quei settori e imprese sane del nostro Paese. Chiediamo velocità e programmazione per poter mettere le basi per il 20201. Il Paese non si mette magicamente in moto da solo come finirà la pandemia di covid" spiega Costi.


I DATI IN LIGURIA - L'artigianato ligure tiene duro anche nel terzo trimestre dell'anno: nel complesso il saldo è positivo, con 65 nuove microimprese attive, frutto di 525 nuove iscrizioni e 460 chiusure di attività tra luglio e settembre 2020 (dati Infocamere-Movimprese). Dopo la lieve crescita di mezzo punto percentuale nel trimestre precedente, il trend segna ora una sostanziale stabilità, +0,15%, pressoché in linea con il dato nazionale (+0,2%).

Anche il terzo trimestre 2019 aveva fatto emergere una certa stabilità, ma confrontando i dati si nota che l'anno scorso le cancellazioni (596) avevano superato, seppur di poco, le nuove iscrizioni (593) per un totale di 43.190 microimprese artigiane in Liguria. Oggi le realtà artigiane attive sono 43.041. Stabile il manifatturiero regionale, con 6.949 microimprese attive (65 aperture e 67 chiusure nel trimestre), un po' meglio le costruzioni, che registrano 267 nuove aperture a fronte di 214 chiusure, per un totale di 20.834 realtà (+0,25%).

Uno sguardo ai dati provinciali: trend stabile a Genova, che conta 21.892 microimprese attive. Nel trimestre si calcolano 254 aperture e 235 chiusure di attività (+0,08%). 3.607 le realtà del manifatturiero, praticamente invariate nel trimestre (39 aperture e 38 chiusure); le costruzioni, 10.387 microimprese, crescono di appena 13 unità: 117 nuove aperture e 104 cessazioni d'impresa (+0,12%).

Artigianato positivo a Savona, dove le 8.734 microimprese acquisiscono 24 nuove unità nel periodo preso in esame: 101 aperture, 77 chiusure (+0,27%). Perde qualche microimpresa il manifatturiero, 1.366 realtà nel settore, 10 nuove attività e 13 chiusure, mentre cresce (anche se di poco) l'edilizia: 4.397 unità, con 49 aperture e 34 cessazioni.

Anche la provincia di Imperia registra un saldo positivo tra luglio e settembre: nel complesso l'artigianato conta 7.196 microimprese, 94 aperture e 78 chiusure (16 unità in più) e trend in linea con il resto della regione: +0,22%. Perfetta stabilità nel manifatturiero: 6 chiusure e 6 aperture negli ultimi tre mesi, per 1.005 realtà attive, mentre crescono le costruzioni: 62 nuove aperture, 46 cessazioni, su un totale di 3.886 realtà del settore (+0,4%).

Infine, alla Spezia, il saldo è positivo di 6 unità. In provincia si contano 5.219 microimprese artigiane, nel trimestre sono state 76 le nuove attività e 70 le chiusure registrate (+0,11%). Il manifatturiero perde una sola unità nei tre mesi (9 aperture e 10 chiusure) su 971 attività artigiane. Anche qui le costruzioni registrano un lieve aumento: sulle 2.164 microimprese totali, sono 39 le nuove aperture e 30 le chiusure (+0,4%).