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I calendari della Camera dei Deputati sono stati "congelati" in attesa del Decreto Genova. Il provvedimento, di fatto, è già entrato in vigore, ma ora è necessario l’annuncio in una delle aule parlamentari ed è previsto che toccherà  proprio alla Camera dei Deputati lunedi alle 15.00.

L’iter prevede che dopo l’annuncio il provvedimento venga assegnato alle commissioni competenti che potranno essere anche più di una. Le commissioni nomineranno un relatore e inizieranno il dibattito su eventuali modifiche da apportare, le audizioni  e gli emendamenti al testo.

Terminati i lavori della commissione il Decreto andrà a Montecitorio per il dibattimento e la prima data utile potrebbe essere il 22 ottobre.

Dopo il voto della Camera lo stesso iter sarà seguito a Palazzo Madama, a meno il governo non decida di porre la fiducia sul provedimento. Una ipotesi che non può essere esclusa perché qualora al Senato dovesse essere apportata qualche modifica sarebbe poi necessario un ulteriore passaggio alla Camera.

Il tutto mentre incombe anche la legge di Stabilità che, peraltro, si incrocia con il Decreto Genova e lo potrebbe condizionare per eventuali finanziamenti o incrementi di capitoli di bilancio già esistenti, come ad esempio i fondi per il sistema portuale.

E’ compito ora delle amministrazioni locali e dei rappresentanti politici che siedono nelle aule parlamentari, nonché nelle commissioni, iniziare a ragionare su quali emendamenti presentare in modo coeso è univoco con un vero partito per Genova.

E' bene ricordare che normalmente la maggior parte degli emendamenti viene bocciata, ad eccezione di quelli condivisi e sostenuti da varie componenti e che siano fortemente “raccomandati” al Governo.

La partita è solo all’inizio, non si deve guardare all’attuale testo, ma a come sia ragionevole pensare di modificarlo per il bene del nostro territorio e del futuro di famiglie e imprese.