porti e logistica

Negato il finanziamento alla linea ferroviaria
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Terzo Valico escluso dai progetti finanziati dall'Unione Europea nell'ambito del Piano Juncker: il collegamento ferroviario ad alta capacità tra Liguria e Piemonte infatti non compare nella lista delle opera che l'Europea si impegna a cofinanziare. Una decisione che non comprometterà la realizzazione dell'opera, interamente finanziata, ma che nega all'Italia un supporto economico che avrebbe consentito di risparmiare alcune decine di milioni di euro. Peraltro proprio venerdì prossimo è attesa la decisione del Cipe, che dovrebbe stanziare 600 milioni per la realizzazione del terzo lotto funzionale.

All'interno dell'elenco delle opere cofinanziate da Bruxelles compaiono invece il porto di Genova
, ma anche per la linea ferroviaria Torino-Lione, il valico del Brennero e altri 12 progetti, per un totale di 1,2 miliardi di finanziamenti. A deciderlo la Commissione Europea su proposta dell'agenzia Connecting Europe Facility. In tutto sono 276 i progetti finanziati a livello europeo, sui circa 700 presentati; in tutto saranno stanziati 13,1 miliardi. I fondi sono stati stanziati all'interno del "Piano Juncker" per il rilancio della crescita e dell'occupazione nel continente europeo.

AL PORTO DI GENOVA SOLO LE BRICIOLE
Se il porto di Genova rientra nell'elenco degli Enti beneficiati dai finanziamenti europei, a leggere le cifre si rischia qualche delusione. Stralciati tutti i grandi progetti per i quali Palazzo San Giorgio aveva chiesto centinaia di milioni (tra gli altri l'ampliamento di Calata Bettolo, l'accesso al porto di Prà, il dragaggio dell'imboccatura di Levante, il riammodernamento dei varchi di Sampierdarena), da Bruxelles arriveranno solo poco più di 5 milioni di euro per interventi importanti, ma nel complesso marginali. In particolare sono verranno cofinanziatii: la creazione di una piattaforma ecologica a Calata Olii Minerali, l'elettrificazione del porto di Prà (per un totale di 4,6 milioni), oltre alla costruzione di un impianto di gas liquido per le navi (di cui il capofila è il Rina). Pochino, per il principale porto del Mediterraneo.

L'EX COMMISSARIO: "RISULTATO DELLO SCARSO INTERESSE ITALIANO"
Contattato telefonicamente da Primocanale, l'ex commissario al Terzo Valico Walter Lupi, si sfoga: "Questa decisione è la prova dell'interesse che lo Stato italiano nutre per le grandi opere": Lupi era stato nominato nel 2009 alla guida del progetto, salvo essere destituito nel 2014. Al suo posto il Governo non ha nominato alcun sostituto. "Era giusto che ci fosse un cambio, ma nessuno è stato nominato al mio posto - si sfoga Lupi - E' il segnale di chi ha poco interesse nei confronti di queste opere, che sono essenziali. Evidentemente si ha più interesse per le rotatorie stradali e opere simili. Cose da sindaci, insomma".

ITALIA POCO RAPPRESENTATA A BRUXELLES
Nel complesso l'Italia sembra uscire con le ossa rotte da questa tornata di stanziamenti europei. Se è vero che con 1,2miliardi si piazza al terzo posto nella graduatoria dei paesi beneficiari, è anche vero che le opere principali riguardano anche altri Stati (come il valico del Brennero e la TAV Torino-Lione). E lo sfogo di Walter Lupi trova eco tra i delusi. L'impressione generale è che l'Italia di fatto sia autoesclusa dalle partite più importanti, con una presenza quantomeno marginale ai tavoli di trattativa. E il risultato è l'ennesima occasione perduta.