politica

Spunta il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari
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- E' di 127 articoli il testo finale del decreto 'Cura Italia' bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato firmato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Confermato l'impianto del provvedimento con gli aiuti per famiglie e imprese. Tra le novità passa da 600 a 500 milioni il fondo che servirà sia per i danni dell'intero settore aereo sia per la costituzione di una newco pubblica per Alitalia che di fatto viene nazionalizzata. Spunta anche una norma per semplificare la sperimentazione clinica di farmaci e dispositivi medici.


QUI IL DECRETO CURA ITALIA FIRMATO DA MATTARELLA



Il decreto contiene misure straordinarie per la tutela della salute
e il sostegno dell'economia: si va dal finanziamento e il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell'emergenza al sostegno all'occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito; dal supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l'utilizzo del fondo centrale di garanzia alla sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali e incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro. Previste inoltre misure a favore dei genitori che lavorano e si trovano a fronteggiare la chiusura delle scuole a causa dell'emergenza.

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Nel testo finale del decreto spunta anche il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari.  La norma, che era nelle prime bozze e poi era sparita, da' la possibilità di rinviare all'autunno, per evitare rischi di contagio, il voto: il referendum si può indire entro 240 giorni dall'ordinanza che lo ha ammesso e che risale a fine gennaio. La data potrebbe essere fissata tra i 50 e i 70 giorni successivi e quindi l'ultima data utile sarebbe il 22 novembre.

SETTORE RADIO TV UMILIATO - Un decreto che incredibilmente non tiene conto del diritto del pubblico a essere informato. Nel momento in cui l'emergenza punta sulla comunicazione per fare passare messaggi utili per evitare la diffusione dell'epidemia virale, il decreto dimentica del tutto il settore radiotelevisivo. L'informazione televisiva, che rappresenta per tutti un "servizio di pubblico interesse" fondamentale, non gode invece di alcuna considerazione da parte del Governo, almeno in questo decreto. Con la situazione paradossale che le principali emittenti regionali di tutto il Paese, quelle col maggior numero di dipendenti e che raggiungono insieme una fascia poderosa di italiani, non possono (almeno) prorogare tasse e altri tributi. L’emittenza locale deve essere sostenuta in questo momento drammatico per continuare a garantire l’informazione quotidiana necessaria sul territorio.

Eppure i presupposti erano del tutto diversi.
"Al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere servizio di pubblico interesse sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale a beneficio dei cittadini, viene eccezionalmente stanziato l'importo di 80 milioni di euro, aggiuntivi rispetto agli stanziamenti già previsti dalle leggi vigenti nel Fondo per il Pluralismo e l'innovazione dell'informazione, da far confluire nello stato di previsione del Mise e da erogare entro e non oltre 60 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto." Lo prevedeva la bozza in via di definizione del decreto coronavirus. "Le emittenti radiotelevisive locali, a seguito dell'emergenza coronavirus stanno registrando un tracollo degli ordinativi pubblicitari, che sono sempre le prime voci di spesa soggette a taglio, da parte delle aziende, durante le situazioni di crisi". Poi una 'manina' ha cancellato tutto in zona Cesarini. Rischiando la catastrofe per un intero settore che fa il suo dovere ogni giorno con i suoi inviati che rischiano quotidianamente al pari degli operatori sanitari. E che rappresenta la linfa vitale della democrazia di un Paese.


PROROGA SCADENZA DOCUMENTI - E' prorogata al 31 agosto 2020 la validità dei documenti di riconoscimento "scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto". Lo prevede l'articolo 104 del decreto. La validità dei documenti ai fini dell'espatrio, però, "resta limitata alla data di scadenza indicata nel documento".

STOP AI LICENZIAMENTI - Dall'entrata in vigore del cosiddetto Cura Italia, che è stato pubblicato oggi, 18 marzo, in Gazzetta Ufficiale, "è precluso per 60 giorni e nel medesimo periodo sono sospese le procedure pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020. Sino alla scadenza del suddetto termine, il datore di lavoro, indipendentemente dal numero dei dipendenti, non può recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo".

RACCOMANDATE SENZA FIRMA - "Fino al 30 giugno 2020, al fine di assicurare l'adozione delle misure di prevenzione della diffusione del virus Covid 19, a tutela dei lavoratori del servizio postale e dei destinatari degli invii postali, per lo svolgimento del servizio postale relativo agli invii raccomandati, agli invii assicurati e alla distribuzione dei pacchi nonché per lo svolgimento dei servizi di notificazione a mezzo posta gli operatori postali procedono alla consegna dei suddetti invii e pacchi mediante preventivo accertamento della presenza del destinatario o di persona abilitata al ritiro, senza raccoglierne la firma con successiva immissione dell'invio nella cassetta della corrispondenza dell'abitazione, dell'ufficio o dell'azienda, al piano o in altro luogo, presso il medesimo indirizzo, indicato contestualmente dal destinatario o dalla persona abilitata al ritiro". La firma, si legge, "è apposta dall'operatore postale sui documenti di consegna in cui è attestata anche la suddetta modalità di recapito".

INAIL PUO' ASSUMERE MEDICI - Il decreto prevede che l'Inail possa assumere "un contingente di 200 medici specialisti e di 100 infermieri" conferendo "incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi, eventualmente prorogabili in ragione del perdurare dello stato di emergenza, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020". Alla copertura degli oneri pari a 15 milioni di euro "si provvede a valere sul bilancio dell'Istituto, sulle risorse destinate alla copertura dei rapporti in convenzione con i medici specialisti ambulatoriali". Gli effetti finanziari in termini di fabbisogno e indebitamento netto sono pari a 7.725.000 euro per l'anno.

AGCOM E GARANTE PRIVACY - Il decreto prevede lo slittamento delle nomine dei vertici dell'Agcom e del Garante per la privacy "fino a non oltre i 60 giorni successivi alla data di cessazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, dichiarato con la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020".