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Il decreto contiene misure sul fronte economico e fiscale, scuola e giustizia e sanità
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Diventa legge il primo 'pacchetto' di misure varate dal governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Dopo il via libera del Senato con fiducia, il decreto Cura Italia, che accorpa tutti i primi decreti approvati dal Consiglio dei ministri e stanzia i primi 25 miliardi di euro dopo il voto unanime del Parlamento sullo scostamento di bilancio, incassa anche il via libera definitivo della Camera, con 229 voti favorevoli, 123 contrari e 2 astensioni, sempre con il ricorso alla fiducia. Il decreto contiene misure sia sul fronte economico e fiscale che su scuola e giustizia e, soprattutto, sul fronte sanità.


Queste le principali novità. Stop ai versamenti al fisco: sospesi per tutto il territorio nazionale i termini, in scadenza dall'8 marzo al 31 maggio 2020, per le cartelle di pagamento e gli accertamenti esecutivi. Rinviato al 31 maggio il termine per il pagamento delle rate delle definizioni agevolate e del saldo e stralcio dei debiti tributari. Sospesi anche i versamenti Iva, delle ritenute e dei contributi e dei premi. Il dl per la liquidità alle imprese proroga la sospensione dei versamenti al 16 aprile, senza il pagamento di sanzioni e interessi. Prevista anche la sospensione dei versamenti da autoliquidazione per i titolari di partita Iva di minori dimensioni, nonché' per tutti i soggetti delle province maggiormente colpite dal Covid-19 a prescindere dai ricavi o compensi percepiti e l'esclusione da ritenute d'acconto per chi ha ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro.

Il decreto Cura Italia è stato convertito in legge con poche novità rispetto al testo varato dal governo. Alcune modifiche sono state introdotte nel passaggio in Senato, mentre alla Camera i deputati non hanno potuto toccare palla tra le proteste dell'opposizione ma anche i malumori nella maggioranza. Il decreto aveva visto la luce a palazzo Chigi dopo il primo e unico confronto di merito sulle ricette anti Coronavirus fra il premier Conte e i leader del centrodestra frutto di moral suasion del Quirinale. Ma in Parlamento è andato avanti ed è stato approvato a colpi di fiducia. D'altronde, come aveva messo in chiaro subito il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, durante la sua audizione sul provvedimento all'avvio dell'iter parlamentare, i saldi del decreto erano praticamente blindati e già si guardava al decreto aprile su cui si prometteva un dialogo con l'opposizione che in Parlamento non è mai veramente decollato.

La situazione del Paese si stava rapidamente evolvendo e la prima richiesta di scostamento dagli obiettivi di deficit era stata corretta in corsa dall'esecutivo ed estesa fino a 20 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 1,2 punti percentuali di Pil) per un provvedimento che vale 25 miliardi per l'anno 2020, varato il 17 marzo dopo che era scattato il lockdown. Il decreto agisce lungo quattro linee principali di intervento: misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese.