cronaca

Dopo il voto in Emilia Romagna, manifestazione al Teatro della Tosse
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Il teatro della Tosse non è gremito. Sono circa 200 i partecipanti, numeri ben diversi dagli 8mila di De Ferrari ma la decisione di un evento al chiuso, forse meno attrattivo, è stata presa per riflettere su cultura, scuola, sicurezza sul lavoro, sanità, non violenza, uguaglianza sociale. Le tematiche che le Sardine di Genova mettono sul piatto sono numerose a due giorni dopo il voto in Emilia Romagna. "Nessun insulto, nessuna bandiera e nessun simbolo di partito" hanno spiegato dal movimento partito dal basso e che coinvolge tanti giovani ma non solo.

A Genova, ad esempio, l'età media si alza e di molto. Tra le file del Teatro della Tosse ci saranno tra le 150 e le 200 persone riunite per l'incontro e i giovani sono proprio pochi. Molti sono incuriositi da un movimento che sta facendo parlare tanto di sé ultimamente "Voglio vedere in che direzione vanno", spiega una signora tra il pubblico. "Ero alla manifestazione in piazza De Ferrari, condivido il valore di un'Italia non razzista, ma spero che non prendano scelte che non condivido". 

Non è facile capire quali siano le prossime mosse delle sardine genovesi
perché "non posso dare una definizione esatta su cosa siamo, se un partito o un movimento", chiarisce Roberto Revelli, uno dei fondatori per la città di Genova. Ma tra gli obbiettivi c'è sicuramente quello di "risvegliare gli animi come è successo a Bologna, specialmente degli elettori che da tempo non andavano a votare". 

"Diciamo no alla politica che citofona sotto casa", questo sicuramente è il pensiero condiviso da tutti i presenti che si dichiarano apertamente contro ogni forma di populismo, ma per il resto non è così delineata la posizione politica che andranno a prendere alle prossime elezioni. 

Ad intermezzare gli interventi della manifestazione i musicisti e la possibilità per i partecipanti di interagire con gli organizzatori per definire insieme una visione comune. "Tutto l’evento è costruito - spiegano sui social le sardine genovesi - per dare spazio alla creatività che caratterizza il movimento". Durante l’incontro è stato anche presentato il progetto: “Tutti sullo stesso treno”, viaggio in treno previsto per la giornata del 1 marzo 2020, che porterà chi vorrà partecipare, lungo tutta la costa ligure, per giungere oltre il confine francese, riproponendo per vagoni, le tematiche simbolo del movimento.

Per tutto il resto ci sarà tempo
, anche per valutare se le sardine potranno diventare un partito, o proporsi con una propria lista civica. "Come interverremo in vista delle prossime elezioni lo discuteremo al nostro interno, al momento non possiamo escludere nulla". E' evidente che il voto in Emilia Romagna ha cambiato qualcosa. "La gente anziché stare sul divano è andata a votare e questo è un grande risultato", dicono 'un gruppo di sardine'.

"Non sono preoccupato dalle 'sardine', ben vengano. Tutto ciò che porta proposte e partecipazione alla politica lo vedo di buon occhio. Questo Paese ha un deficit di partecipazione, l'antipolitica molto spesso l'ha fatta da padrone rispetto alla politica". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti esclude che il movimento possa influire sulla elezioni regionali in Liguria. "Le 'sardine' le vedo come un fenomeno positivo, poi decidano loro per chi vogliono votare, sono molto convinto dei risultati che abbiamo ottenuto qui in Liguria", ha concluso