cronaca

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Non è facile andare avanti per Genova a meno di una settimana dal crollo del Ponte Morandi. Non è facile dopo la giornata di sabato nel corso della quale si sono celebrati i funerali di Stato e il numero delle vittime è salito da 38 a 43. Non è facile soprattutto sapendo che ancora nove feriti si trovano in ospedale. Giungono dal Policnico San Martino alcune notizie relative ai quattro ricoverati. Innanzitutto, è stato accertato che la paziente donna in un primo tempo sconosciuta e poi identificata in Angela Fiori non risulta correlato al crollo del ponte. I destini legati al crollo sono invece quelli di Gianluca Ardini (nato il 29/11/89 – Italia), che è ancora ricoverato nel reparto di Sub Intensiva, al Monoblocco e nei prossimi giorni, salvo contrordini, verrà ricoverato in Ortopedia.

Eugeniu Babin (nato il 23/10/83 – Italia), invece, è ricoverato presso il reparto di Neurochirurgica in prognosi riservata. La moglie Yelina Natalya (nata il 14/10/74 – Ucraina), è ricoverata in Rianimazione del Pronto Soccorso, anche lei in prognosi riservata.

In costante miglioramento le condizioni di Martin Kucera (nato il 02/09/71 - Rep. Ceca), ricoverato in Chirurgia d'Urgenza Universitaria.

Dal Galliera, giungono alcune importanti informazioni della donna italiana di 40 anni ancora ricoverata in Rianimazione in prognosi riservata. Per mercoledì prossimo è stato programmato un intervento di stabilizzazione definitiva delle fratture al femore e al braccio. La speranza è che da giovedì la donna esca dalla Rianimazione e venga trasportata in altro reparto. La donna ha già subito venerdì scorso due interventi all'addome e un intervento al femore, dopo essere stata svegliata dalla sedazione.

Presso l'Ospedale Villa Scassi, sono ancora presenti tre pazienti, di cui due - giunti in gravi condizioni - attualmente ricoverati presso la Terapia Intensiva, stabili, coscienti, non intubati. Si tratta di una donna, genovese, del 1959, ricoverata in Unità di Crisi, condizioni stabili, una donna, del 1994, ricoverata in Terapia intensiva, condizioni stabili e un uomo, del 1984, ricoverato in Terapia intensiva, condizioni stabili.

Per tutti e tre i pazienti, in relazione all'accaduto e alla sintomatologia riscontrata, è stata attivata la consulenza specialistica psicologica da parte di psichiatri appositamente formati.