politica

Tre scenari all'orizzonte
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Ci sarà il 'sold out' nell'Aula del Senato in questo pomeriggio di martedì 20 agosto. La crisi di governo aperta ufficialmente dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ormai quasi due settimane fa arriva a una svolta. Alle ore 15 infatti il premier Conte parla a Palazzo Madama e i senatori si aspettano parole nette e definitive. Per questo i banchi dell'Aula saranno 'presi d'assalto', con i senatori tornati tutti o quasi a Roma per l'occasione.

Primocanale segue in diretta dalle ore 15 la relazione del presidente del Consiglio Conte nell'Aula delSenato (SEGUI QUI LA DIRETTA). 


- GLI SCENARI: La rottura tra Lega e M5s sembra ormai insanabile e la lettera aperta di Conte contro Salvini di pochi giorni fa è la conferma che nell'asse di governo che ha guidato il Paese in questo ultimo anno il margine per ricucire è praticamente assente. Diversi gli scenari possibili, il primo è la rottura definitiva dell'asse di governo e un ritorno al voto, il secondo è quello di un nuovo esecutivo targato M5s-Pd-LeU e autonomie (la maggioranza ci sarebbe anche a numeri), il terzo è quello di un 'governo istituzionale' ipotizzato da Matteo Renzi con l'obiettivo di approvare la manovra finanziaria ed evitare l'aumento dell'iva. Come detto un bis dell'attuale esecutivo o un suo rimpasto sono invece soluzioni remote, seppur qualcuno nelle ultime ore sti lavorando sottotraccia per provare a ricucire i legami. Dopo il discorso il premier Conte potrebbe salire al Colle dal presidente Mattarella per rimettere il mandato, poi al capo dello Stato si apriranno difronte le diverse strade.

- L'ATTESA DEI SENATORI LIGURI: "Aspettiamo di sentire quello che dirà Conte. Dobbiamo vedere cosa deciderà di fare la Lega" attacca il senatore del M5s Matteo Mantero anche lui sicuro presente a Palazzo Madama. Mentre sulla possibilità di ricucire lo strappo con il partito di Salvini il senatore Cinque Stelle è netto: "La Lega è inaffidabile, lo ha dimostrato in questi giorni, rompendo l'accordo solo per un proprio tornaconto elettorale". E allora all'orizzonte anche la possibilità di un accordo con il Pd per un governo bis interno alla legislatura ma con diversi colori: "Valuteremo il tutto, se si fa sulla base di un programma comune e c'è una maggioranza perchè no?". In aula al Senato anche un altro senatore del M5s, Elena Botto che però preferisce non esprimersi e aspetta di ascoltare il discorso del premier Conte.

Sicuramente in Aula a Palazzo Madama ci saranno anche i senatori liguri della Lega Stefania Pucciarelli e Paolo Ripamonti. "Noi ci aspettiamo che Conte salga al Colle dal presidente Matterella e rimetta il mandato. Dobbiamo tornare al voto in modo che gli elettori possano scegliere, i cittadini non sono caproni - spiega Ripamonti -. Ipotesi accordo M5s-Pd? Mi augoro che non accada, ma la politica ci ha sempre regalato sorprese. Una ricucitura della Lega con il M5s? Così non sembra possibile". Sulla stessa lunghezza anche Pucciarelli: "Abbiamo già visto come ha ridotto il Paese il Pd, il loro ritorno al governo sarebbe un danno e vorrebbe dire andare contro il voto degli italiani del 4 marzo". E sulla possibilità di trovare un nuovo punto in comune con il partito di Di Maio Pucciarelli però resta possibilista ma solo a certe condizioni: "Si dovrebbe cambiare decisamente registro a avere molti più Sì rispetto ai tanti No di questo anno di governo".

Presente in Aula nel pomeriggio anche l'ex presidente di Regione Liguria, e senatore di Forza Italia Sandro Biasotti che però su quello che sarà il futuro non si sbilancia: "Siamo di fronte a una situazione troppo variabile" si limita a commentare. Tra le file del Pd l'unico senatore ligure è Vito Vattuone ma a fare il punto della situazione di governo e sui futuri scenari in casa dem è la deputata Raffella Paita: "Aspettiamo le parole di Conte per fare qualsiasi valutazione. Noi abbiamo due grandi fari, il primo è l'interesse del Paese ed evitare l'aumento dell'iva e lo sfascio dei conti pubblici, il secondo è il rispetto per il presidente della Repubblica Mattarella e quelle che saranno le sue scelte". E allora adesso l'attesa è tutta per quel che dirà il premier Conte nell'Aula di Palazzo Madama.

- LE IPOTESI SUL TAVOLO: Qualora il capo del governo rimettesse il mandato, entrerebbe in gioco Sergio Mattarella, con l'avvio delle consultazioni per verificare se esiste un'altra maggioranza che possa sorreggere un esecutivo o, in caso contrario, provvedere allo scioglimento delle Camere. Che potrebbe arrivare - con decreto del presidente della Repubblica - intorno al 26 o 27 di agosto. A quel punto il ritorno alle urne deve avvenire tra i 45 e i 70 giorni dopo lo scioglimento del Parlamento: sui calendari dei politici è già segnata in rosso la data del 27 ottobre, perché sono state convocate le elezioni regionali anticipate in Umbria.