cronaca

Sotto osservazione le azione degli organi di controllo
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Potrebbe allargarsi a nuovi indagati l'inchiesta sul fallimento della Qui!Group, società di distribuzione buoni pasto a privati e dipendenti pubblici, che ha portato all'arresto del fondatore Gregorio Fogliani e ai suoi due stretti collaboratori Luigi Ferretto e Rodolfo Chiriaco, oltre ai domiciliari per la moglie Luciana Calabria e le due figlie Serena e Chiara. Tra i reati ipotizzati dalla procura di Genova (l'aggiunto Francesco Pinto e il sostituto Patrizia Petruzziello) e i finanzieri del nucleo di polizia tributaria (guidati dal colonnello Maurizio Cintura) c'è quello del falso bilancio.


Secondo gli investigatori, Fogliani e il suo entourage avrebbero presentato bilanci artefatti per mostrare una situazione migliore di quella che in realtà non era in modo da ottenere investimenti privati e finanziamenti pubblici, ma anche di evitare il fallimento. Ma il bilancio, prima di essere approvato dall'assemblea dei soci deve essere visionato e vagliato dall'organo di controllo, collegio sindacale o revisori contabili.


E' possibile che nessuno si sia accorto della reale situazione in cui versava la società a partire dal 2013 si chiedono gli inquirenti. Intanto sabato mattina il giudice per le indagini preliminari Claudio Siclari interrogherà tutti e sei gli indagati. Secondo il gip, oltre al pericolo di inquinamento delle prove, ci sarebbe anche il pericolo di fuga. Dalle indagini è infatti emerso che Fogliani aveva trasferito in Brasile circa 8 milioni di euro sottratti alle società.