salute e medicina

"Giusto isolare i migranti che arrivano in Italia e risultano positivi al virus"
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"Finalmente dopo tanti mesi abbiamo raggiunto contagi zero ma non dobbiamo abbassare la guardia" Giancarlo Icardi, direttore del Dipartimento Igiene dell'Università di Genova mostra soddisfazione dopo che i dati sul coronavirus in Liguria hanno fatto segnare quota zero rispetto ai nuovi contagi. "E' da inizio giugno che eravamo vicini a quota zero con sempre appena 4-5-6 casi rilevati ora siamo arrivati allo zero assoluto. Ma ora dobbiamo continuare a rispettare ancora per un po' le regole che abbiamo imparato in questi mesi" sottolinea Icardi.

Fa discutere a livello politico e mediatico la gestione dei nuovi casi in aumento in alcune regioni italiane, su tutte Lombardia ed Emilia Romagna, ma anche all'arrivo di alcuni migranti che sono poi risultati positivi al Covid-19. Su questo il professor Icardi è chiaro: "In questa fase dove c'è l'onda lunga del virus in Italia con ancora circa 200 casi al giorno bisogna porre particolare attenzione alla situazione nostra interna ma anche a quella esterna e ai casi che possono arrivare dall'estero. E' giusto che tutti, migranti compresi, siano sottoposti a verifiche e tampone e quindi che vangano adottate le stesse misure adottate per gli italiani. Isolare i migranti che risultano positivi al coronavirus fa parte delle misure che vanno adottato per evitare la diffusione di nuovo focolai. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia" spiega il direttore del Dipartimento Igiene dell'Università di Genova.

In Liguria si è arrivati per la prima volta a contagi zero, un dato positivo che dovrà essere confermato nei prossimi giorni, in altre regioni invece il numero dei casi è tornato leggermente a salire. "Questo però non vuol dire che non dobbiamo spostarci da una parte all'altra della Penisola - spiega ancorta Icardi - . L'igiene delle mani e le mascherine nei luoghi chiusi sono fondamentali, ma il tutto deve avvenire senza panico perchè i numeri ci stanno indirizzando verso il sereno".


Nel mentre il premier Conte va verso la proroga dello stato d'emergenza in Italia, inizialmente si parlava del 31 dicembre ora il presidente del consiglio punta al 31 ottobre. "La decisione in questo caso diventa veramente politica, da un punto di vista tecnico scientifico, la popolazione deve avere consapevolezza che non siamo fuori dalla catena dei contagi. L'emergenza c'è stata, continua a esserci ma noi ora siamo in una scala di grigio tendente al bianco. La parola emergenza è un pochino troppo forte, usare un termine tendente al sereno farebbe aumentare la consapevolezza alla nostra popolazione che siamo stati bravi a gestire i mesi più complicati e a proseguire a seguire le misure adottate (per contenere la diffusione del virus ndr).