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Il leader di "Cambiamo!": "O si ritarda un'ora o clienti mostrino la ricevuta"
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Difficile se non impossibile conciliare la riapertura serale di bar e ristoranti con il perdurare del coprifuoco alle 22. Lo sottolinea in un intervento televisivo Giovanni Toti, il leader di "Cambiamo!" e presidente della Regione Liguria.:"Il coprifuoco alle 22 non è compatibile con una riapertura serale degli esercizi ristorativi".

"L'orario del coprifuoco - sottolinea - non credo che dal punto di vista epidemiologico faccia tutta questa differenza. O si ritarda di un'ora il coprifuoco, oppure si consente di tornare a casa ai clienti dopo le 22 mostrando la ricevuta del ristorante".

Ma la presa di posizione di Toti rischia di essere frustrata dalle scelte di governo. Secondo il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, infatti,  il coprifuoco rimarrà alle 22. "Vorremo - ha aggiunto Patuanelli in un intervento tv - che sulla scuola si tornasse al 100%. Intendiamo porre il tema in Cdm e, come sempre, troveremo una soluzione di equilibrio. Anche se Regioni chiedono limiti per motivi di trasporti, come M5S riteniamo di dover garantire agli studenti delle Superiori per questi ultimi 100 giorni di scuola lezioni in presenza".

In Cdm, ha aggiunto il ministro Patuanelli, "non ci sarà discussione sul coprifuoco che resta alle 22, come deciso ieri in pre-consiglio. SI danno delle risposte segnando un percorso di riaperture, che è contenuto nel decreto legge che portiamo oggi in Consiglio di ministri. Non si può affrontare un tema in mondo settoriale, uno alla volta. Vanno viste le misure nella loro completezza: parlare di coprifuoco alle 22 o alle 23 è sbagliato nella misura in cui non si guarda all'insieme del processo di riaperture che abbiamo messo in campo. E' l'insieme delle aperture che genera mobilità e rischi di contagio. Oggi però c'è un percorso di riaperture graduale, prudente, misurato. Ci si assume la responsabilità anche di aperture serali, con date e tappe che vanno affrontate in questo modo perché nel frattempo prosegue la campagna vaccinale".

Secondo Coldiretti, la riapertura di bar, ristoranti e agriturismi per il servizio al tavolo all'aperto vale quasi 1 miliardo di euro in fatturato dal 26 aprile fino al primo giugno, quando sarà prevista anche la possibilità di accedere all'interno dei locali. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sugli effetti delle nuove regole ipotizzate per il dl Covid allo studio del governo. Consentire il via libera dei ristoranti a pranzo e cena per chi ha spazio esterno riguarda circa la metà dei 360 mila servizi presenti in Italia con i posti all'aperto dei locali che sono molti meno rispetto a quelli al chiuso. Secondo un sondaggio condotto on line sul sito della Coldiretti, le riaperture sono indicate come priorità da quasi un italiano su tre (30%) che desidera tornare in pub, ristoranti e agriturismi per trascorrere momenti conviviali a tavola insieme a parenti e amici. Una misura attesa dopo mesi di lockdown che hanno tagliato pesantemente i redditi degli operatori con un crollo del fatturato della ristorazione del 42% nel 2020. Un beneficio che si trasferisce ora a cascata sull'intera filiera con 1,1 milioni di tonnellate i cibi ed i vini invenduti dall'inizio della pandemia.