salute e medicina

Il coordinatore del progetto 'Transition Sip-Sir'
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"Il bambino ha un rapporto confidenziale con il pediatra, lo percepisce come uno di famiglia, cresce con lui e si sente protetto. Quando diviene adolescente o giovane adulto invece deve gestire tutti gli aspetti della sua patologia autonomamente. Da un lato perde la figura di riferimento rappresentata dal pediatra e, dall'altro lato, anche il rapporto con i genitori può diventare conflittuale. Se la presa in carico da parte del reumatologo dell'adulto non è efficace si crea il rischio che il paziente non segua il follow-up clinico e non assuma le terapie prescritte". Lo dichiara Angelo Ravelli, ordinario di Pediatria, responsabile della clinica pediatrica e reumatologia del Gaslini di Genova e coordinatore del progetto 'Transition Sip-Sir' per la gestione del delicato passaggio dal pediatra al reumatologo dell'adulto.

"La presentazione del progetto è un sogno che si avvera dopo molti anni. Ho cercato più volte di attivare il processo di transizione e renderlo efficiente come lo è nei paesi anglosassoni. In Italia, dopo molti tentativi infruttuosi, abbiamo finalmente imboccato la strada giusta grazie alla collaborazione tra la Società italiana di Pediatria (Sip) e la Società italiana di Reumatologia (Sir). Un progetto che ha alle spalle diversi anni di lavoro: abbiamo valutato le linee guida della Società europea di reumatologia dell'adulto e pediatrica e valutato l'applicabilità alla realtà italiana. Sono state necessarie alcune modifiche di queste linee guida e l'aggiunta di 25 raccomandazioni specifiche che sono state recepite nel percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta), consentendo di creare un protocollo condiviso e che regola la futura attività di transizione", conclude Ravelli.