cronaca

I dati della fondazione anti usura Santa Maria del Soccorso
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Con l’arrivo del Coronavirus sono aumentati anche i problemi economici per molte famiglie. Molti sono rimasti senza un impiego e altri hanno dovuto fare i conti con la cassa integrazione. Difficile far quadrare il bilancio familiare. E se negli ultimi undici anni a Genova le denunce per usura sono state 30 (molto poche perché le persone spesso chiedono aiuto, ma non hanno il coraggio di denunciare), solo negli ultimi due mesi di settembre e ottobre 2020, la fondazione anti usura Santa Maria del Soccorso, ha ricevuto ben tre richieste di aiuto.

“Sono state 814 le richieste di aiuto prese in carico nel 2019, abbiamo erogato circa un milione e duecento mila euro di prestiti per far fronte a queste richieste”, ha spiegato a Primocanale Alberto Montani, presidente della fondazione anti usura Santa Maria del Soccorso di Genova. La fondazione, che riesce a dare un aiuto grazie ad un fondo che funge da garanzia per richiedere un prestito in banca, è quella che a livello italiano ha ricevuto maggiori richieste: “Più che a Roma e a Milano, in media a Genova arrivano il 35 per cento di richieste di aiuto in più che nelle altre città italiane”.

Finora, per quanto riguarda il 2020, sono arrivate 613 richieste di intervento. “A quelle che sono le difficoltà tradizionali, ovvero il pagamento del mutuo, l’affitto, o la necessità di spese straordinarie, si affianca la realtà legata al Covid”, ha ribadito Montani. Ed è proprio la situazione legata al Coronavirus ad aver peggiorato la situazione delle persone che già si trovavano in difficoltà e che ora ancor di più si trovano in situazione di bisogno o ad averne create di nuove, tanto che attualmente il bilancio della fondazione è già in disavanzo di 50 mila euro, e rischia di aumentarlo quest’anno. L’appello resta quello a denunciare gli usurai: “Il problema è che se la gente non denuncia difficilmente noi riusciamo ad aiutare le persone”, ha concluso Montani.