salute e medicina

Il Viceministro Sileri: senza adesione obbligo necessario
1 minuto e 57 secondi di lettura
Il Viceministro Sileri ha avanzato l’ipotesi della vaccinazione obbligatoria contro il covid, nel caso non si raggiungessero i 2/3 della popolazione su base volontaria. Le sue parole riaprono il dibattito, anche sotto il profilo giuridico. I timori che non si possa riesca a sconfiggere il coronavirus attraverso il vaccino sono emersi anche nelle parole del coordinatore del comitato tecnico e scientifico Agostino Miozzo che per ora ipotizza l’obbligatorietà per medici e personale sanitario.

VACCARO: PROBLEMI DI CARATTERE GIURIDICO 

Ad esprimere perplessità sull’obbligo, a Primocanale, è Alessandro Vaccaro, già presidente dell’ordine degli avvocati: “Sull’obbligatorietà credo che nascerebbero grandi problemi. Non voglio fare il virologo, sono ignorante in materia, mi sembra però che la sperimentazione sia stata limitata nel tempo, rispetto agli altri vaccini che conosciamo. Su base volontaria è un discorso, ma l’obbligatorietà comporterebbe problemi di carattere giuridico”.

“Per converso, se non arriveremo a una massa di vaccinati, è difficile arrivare alla immunitàdi gregge che è l’obiettivo. Il governo è cauto e sicuramente è un problema da affrontare, ma il rischio che da un punto di vista tecnico giuridico ci possano essere problemi è evidente. E non parlo di no vax, sono le complicanze connesse all’applicazione della legge: il Governo non può obbligare qualcuno a sottoporsi a un vaccino di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine”.

CUOCOLO: SI' ALL'OBBLIGO CON LEGGE DEL PARLAMENTO

Di altro avviso Lorenzo Cuocolo, professore ordinario di diritto comparato: “La costituzione traccia in modo dettagliato la strada da seguire – spiega -  la costituzione dice che i trattamenti sanitari obbligatori, come una vaccinazione, possono essere imposti solo con una disposizione di legge: non lo può decidere il Governo, non lo può decidere il Ministro della Salute, né un governatore di Regione. Ma lo deve decidere una legge del Parlamento”.

“Qualora venisse approvata una legge – aggiunge Cuocolo - si può imporre la vaccinazione obbligatoria perché la salute è un diritto del singolo, ma anche un interesse della collettività. Posso scegliere se curarmi o non curarmi, a patto che non crei un problema alla collettività. Per questo lo Stato con una legge può obbligarmi a vaccinarmi".