salute e medicina

Le parole dell'infettivologo a Primocanale
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Gli anticorpi monoclonali quando arriveranno cambieranno drasticamente il corso di questa infezione”. Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, manda un messaggio di speranza in una intervista a Primocanale spiegando l’evoluzione delle cure sul Covid.

L’analisi parte dai tempi del vaccino e dalla previsione annunciata dal Premier Conte sulle prime dose entro Natale: “Vero – dice Bassetti – ma avremo nella prima fase tre milioni di dosi, vuol dire che probabilmente riusciremo a vaccinare per la primavera solo gli operatori sanitari. Poi dovremo vedere due cose: sappiamo quali sono le resistenze sui vaccini e dunque dobbiamo capire chi lo vorrà fare e poi quale sarà l’efficacia”.

Il messaggio deve essere questo, anche se è brutto dirlo: dobbiamo imparare a convivere con questo virus. Ci conviveremo per molto tempo, con numeri diversi, anche se ci sarà il vaccino”.

Detto questo Bassetti insiste sul messaggio di speranza alla popolazione: “Panico e paura sono i peggiori consiglieri. Dobbiamo dirlo: di fronte a questa infezione siamo più bravi di quanto fossimo a marzo. Abbiamo fatto passi progressi grazie alla farmacologia: ci sono farmaci approvati per la cura del Covid che non avevamo, a partire dagli antivirali, sappiamo quali antinfiammatori possiamo usare e quali no, sappiamo come trattare le forme di tromboembolia polmonare e come prevenirla grazie all’eparina”.

C’è poi il tema degli anticorpi monoclonali: si tratta di anticorpi prodotti artificialmente, identici fra loro, prodotti da linee cellulari provenienti da un solo tipo di cellula immunitaria, cioè da un clone cellulare. “La ricerca fa passi da giganti – spiega Bassetti - i primi dati sono straordinari. Parliamo di qualcosa che potrebbe arriverà nei prossimi mesi”.

E sul fronte delle cure il direttore di malattie infettive del San Martino vede vicini altri risultati importanti: “Abbiamo nuovi antivirali. Al San Martino stiamo partendo con una sperimentazione con un nuovo farmaco antivirale e ce ne sono altri in arrivo di altre case produttrici. Il futuro è di speranza. Certo vedremo ancora decessi, come succede per tutte le malattie infettive. Non dimentichiamo che ogni anno in Italia ascriviamo 10.000 morti all’influenza e 17.000 morti alle infezioni respiratorie. Sommate sono 27.000 morti. Non voglio sminuire il valore del covid, ma diciamo che da sempre le infezioni hanno sempre provocato un gran numero di morti, soprattutto nelle persone più fragili”.