salute e medicina

Il bilancio dal primo caso di Covid rilevato in Cina
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E' passato un anno dal primo caso di coronavirus nella città cinese di Wuhan "e complessivamente sono più le cose positive che negative. Siamo cambiati noi ed è cambiata la medicina, facendo passi enormi in poco tempo. In generale, da infettivologo che lavora sul campo da venti'anni su queste malattie, questa epidemia ci ha consentito di mettere l'accento su dove dovranno essere fatti gli investimenti (in primis in ricerca e sanità) per farsi trovare pronti alla prossima pandemia. Mi auguro che non ci siano più tagli al Servizio sanitario nazionale, perché abbiamo visto che poi il conto arriva sempre". Lo afferma Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e membro dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria.

Tra poco arriveranno i primi vaccini. "Abbiamo un antivirale, remdesivir, che funziona. Sappiamo come curare i pazienti anche con farmaci più vecchi, ora riscoperti. La scienza ha ottenuto risultati encomiabili: c'è stata una reazione del mondo ospedaliero ed extra ospedaliero nella gestione dei casi che ha portato a un cambio radicale nella gestione delle malattie infettive. All'inizio abbiamo capito che c'era bisogno di posti in terapia intensiva, poi di posti letto nella media e bassa intensità, e poi la necessità di una gestione a domicilio dei pazienti. Abbiamo poi visto l'aspetto sociale della pandemia che ha cambiato la nostra vita, ma anche su questo aspetto abbiamo reagito e capito come ci siano alcune misure, dalla mascherina al distanziamento, che possono frenare la diffusione della Sars-CoV-2", prosegue Bassetti.

"Abbiamo anche imparato che il lockdown funziona nel frenare la curva pandemia, ma noi italiani abbiamo intuito che si può evitare una serrata totale, ottenendo gli stessi risultati, con misure chirurgiche e legate alla diffusione del contagio a livello locale. Oggi possiamo guardare i numeri e prendere decisioni tenendo in considerazioni anche gli aspetti economici e senza penalizzare troppo alcune categorie". Infine, Bassetti cita il salto in avanti compiuto in questo anno dalla diagnostica: "Si è fatto un progresso enorme", assicura. "In poco meno di un anno abbiamo avuto la possibilità di scovare il virus con il tampone molecolare, poi sono arrivati i test (sierologici, rapidi, antigenici), strumenti che ci hanno permesso, e lo faranno anche in futuro, di avere un tracciamento ottimale dei casi".