salute e medicina

Il direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova
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"Continuo a sostenere che il coprifuoco, ma lo chiamerei limitazione degli spostamenti, ha senso se viene fatto a livello di città o addirittura di quartiere. Farlo per tutta una regione non ha senso". Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria, commenta la strategia della Lombardia, che prevede il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina. Per Bassetti usare la stessa misura a Brescia, Bergamo e Milano ha poco senso in quanto si presentano cose diverse.


Più logica dunque secondo l'inferrivologo del San Martino è una misura come quella presa a Genova con cinque quartier in 'zona rossa' in quanto in quelle aree si è registrato il più alto tasso di positività, con 9-10 casi ogni 10mila abitanti. Si tratta oltre che del centro storico ancge di Sampierdarena, Cornigliano, Certosa e Rivarolo.

Nell'ultimo dpcm emanato dal governo è previsto che i sindaci in concerto con le prefetture individuino quelle aree a maggior rischio assembramento imponendo in quelle zone il 'coprifuoco' a partire dalle 21. Alle 17 a Genova anche su questo tema si tiene un vertice in Regione Liguria con il Comune di Genova e Alisa sulle nuove misure restrittive decise per arginare la diffusione del coronavirus. Nella riunione verrà discussa la possibilità di un vero e proprio 'coprifuoco' in alcune zone di Genova e nei centri urbani della Liguria in cui la diffusione del virus è maggiore. Una volta prese le decisioni, il piano verrà presentato alla Prefettura.

"Non parliamo di coprifuoco che significa stare in casa. Noi stiamo al dettato del Dcpm che prevede l'istituzione di alcune zone di divieto di transito alle persone, non utilizzabili per la sosta ma solo per recarsi alla propria abitazione o ai locali legittimamente aperti", ha precisato il presidente della Liguria Giovanni Toti. "Alisa sta lavorando insieme al comitato tecnico scientifico della Regione, cominceremo a valutare le prime proposte che ci faranno e la definizione di alcune aree di contagio. Dopodiché il sindaco, come stabilisce il Dpcm, d'accordo col prefetto, potrà decidere ove e quando stabilire le misure in queste aree".

L'ordinanza sarà preparata nei prossimi giorni. "I dati di previsione ci segnalano tantissimi tamponi, oltre 6mila, ci segnalano ancora una volta che il virus circola in modo molto potente a Genova, ci segnalano una sostanziale tranquillità delle altre province dove il virus certamente cresce ma a ritmi molto modesti. E' chiaro che gli interventi dovranno essere puntati su Genova, vanno pensati e strutturati bene, fatti senza paura e senza fretta, con grande ponderazione ed equilibrio", ha continuato Toti.

Intanto il premier Giuseppe Conte ha parlato della situazione del vaccino. "Se le ultime fasi di preparazione (il cosiddetto rolling value) del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all'inizio di dicembre" ha spiegato il presidente del Consiglio. Come più volte spiegato le prime dosi saranno comunque destinate a personale medico e sanitario impegnato negli ospedali e alle persone più fragili e a rischio.